Peperoncino (Capsicum frutescens L.)

Descrizione botanica:  Capsicum frutescens L

Famiglia: Solanaceae.

Sinonimi popolari: Pepe di Cayenna, Paprica, Cerasella, Diavolicchio,

Nome inglese: African Pepper, Cayenne Pepper, Hot Pepper, Red Pepper, Tabasco Pepper.

Descrizione

Il Peperoncino è un arbusto perenne, cresce da 20 a 100 cm con fusto eretto, legnoso e angolare, nelle zone tropicali. Sviluppa foglie solitarie, a picciolo lungo, ovali, acuminate. I fiori sono solitari, penduli, con calice semigloboso-campanulato a 5 o 7 punte. Frutto pendulo, rosso, con numerosi semi, piatti, discoidali; i frutti essiccati e ridotti in polvere costituiscono il pepe di Cajenna.

Usato come spezie dagli Indiani del Cile e del Messico, è menzionato nei diari della prima spedizione di Colombo, Bartolomeo de Las Casas scriveva: La spezia che essi mangiano è abbondante e più importante del pepe nero…).

Tabasco peppers.JPG

Segnature

Il nome Capsicum deriva dal latino capsa, scatola, in riferimento alla forma del frutto che ricorda un contenitore con dentro i semi, oppure dal greco kapto,  mordere, in riferimento al sapore piccante. Pianta diffusa e coltivata in Italia, soprattutto nelle zone dell’Appennino calabro lucano, utilizzato in culinaria, come preservante per alimenti (insaccati, prosciutti e salumi), inoltre, prende parte alla formazione di molti piatti tipici e caratteristici. Nella tradizione popolare si attribuisce al peperoncino  un’azione afrodisiaca e di potenziamento delle difese immunitarie contro il raffreddore. 

Droga utilizzata: frutto.

Cosa contiene

Alcaloidi capsaicina, sostanza principale che determina il sapore piccante del peperoncino; inoltre, unitamente ad altri quattro alcaloidi, formano i capsaicinoidi (capsaicina, diidrocapsaicina, nordiidrocapsaicina, omodiidrocapsaicina).  Carotenoidi (capsantina, capsorubina). Saponine steroidee (capsicidine). Glucosidi flavonoidi. Proteine. Vitamine B2, C, E, PP, Tocoferoli. Acidi grassi (palmitico, stearatico, oleico).

A cosa serve

Rubefacente, revulsivo, carminativo ed eupeptico. Diuretico e diaforetico. Attiva la circolazione sanguigna. Protegge i capillari, utile per i geloni.

Utile rimedio per la cura delle nevralgie, reumatismi, distorsioni, lombaggini, torcicollo.  Raffreddore e febbre, indicato nelle faringiti e laringiti. Insufficienza epatica.    Stitichezza. Emicrania e cefalea vasomotorie. Neuropatia diabetica[1]. Mal di denti e otite. In dermatologia è utilizzato in shampoos e lozioni per la caduta dei capelli. Psoriasi. Herpes Zoster. Vene varicose. Cellulite.

 Come agisce

L’azione principale del peperoncino è dovuta alla capsaicina,  essa svolge  un’azione simile a quella delle prostaglandine, stimola la circolazione e altera la termoregolazione a livello SNC ed a livello del metabolismo basale.

Inoltre, la  capsaicina interviene sulla trasmissione neuronale sulle fibre nervose afferenti che trasmettono la sensazione di dolore da pelle e mucose, verso il SNC, intervenendo sul rilascio di sostanza P (neurotrasmettitore implicato nella  trasduzione e la trasmissione degli impulsi dolorifici). Stimola la produzione di endorfine e inibisce l’enzima ciclo-ossigenasi, nelle catene della sintesi delle prostaglandine, con effetti sulla circolazione ematica.

L’azione vasodilatatrice e revulsivante a livello topico giustifica l’uso consolidato del Peperoncino in trattamenti per la caduta dei capelli, nell’attivazione del microcircolo periferico e  nelle dermatiti.

Come si usa

Tintura madre: da 20 a 30 gocce pro dose, molto diluite, 2 o 3 volte al dì.

Uso topico: empiastri e cerotti al 3% di oleoresina di capsico.

Pomata: 2,5 % di oleoresina di capsico.

Uso cosmetico: estratto glicolico: 5 % in shampoo e lozioni revulsive.

Avvertenze e raccomandazioni d’uso

Per uso interno può causare irritazione gastrica intestinale in soggetti sensibili con sindrome diarroica e spasmi intestinali. Irritazione delle vie urinarie con pollachiuria.

L’assunzione come alimento ha un rapido assorbimento che si manifesta con vasodilatazione e attivazione delle ghiandole sebacee, in particolare a livello del cuoio capelluto.  

Pianta non citata dalle fonti ufficiali di fitoterapia.

Rifertimenti bibliografici e approfodimenti

Carbone R. Planta medicamentum naturae – Aromaterapia, gemmoterapia e fitoterapia, Dibuono edizioni   srl, Villa d’Agri  (PZ),  nuova edizione 2008.

Corso di fitoterapia Opera Omnia


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