Fin dall’antichità, l’uomo utilizzò gli oligoelementi in modo naturalmente empirico, gli Egizi curavano le piaghe con ossido di zinco, i Romani assumevano il ferro, i Caldei indossavano braccialetti di rame per curare infezioni reumatiche.
I primi approcci scientifici si ebbero all’inizio del secolo ad opera di Gabriel Bertrand che comprese il ruolo enzimatico degli oligoelementi nella materia vivente.
Come nasce l’oligoterapia
Negli anni trenta Jacques Menetrier, medico francese, introdusse l’uso degli oligoelementi nel campo della medicina umana, ancora oggi i suoi lavori e quelli della sua scuola sono la testimonianza della validità ed efficacia di questi trattamenti, fondò un Centro di ricerche biologiche nel quel sono raccolti circa 75.000 documentazioni cliniche relative all’uso e ai trattamenti effettuati con gli oligoelementi.
Successivamente Herry Picard ha fornito un contributo eccezionale di sperimentazione con gli oligoelementi, nei vari campi della medicina, in particolare in reumatologia.
Che cos’è l’oligoterapia
L’oligoterapia rappresenta una metodica terapeutica basata sulla somministrazione di oligoelementi diluiti e dinamizzati secondo il metodo omeopatico.
Sono definiti oligoelementi, dal greco oligos (poco) gli elementi chimici presenti nell’organismo umano in concentrazione inferiore a 0.01% della massa corporea; quindi in un soggetto di 70 kg sono presenti circa 7 g di un determinato elemento.
Gli oligoelementi sono dei minerali presenti negli organismi viventi dove pur essendo in quantità infinitesimali, allo stato di tracce, hanno un ruolo biologico essenziale.
Qual è il ruolo degli oligoelementi
Per capire il ruolo degli oligoelementi già Menetrier affermava che la maggior parte delle patologie, rappresentano il risultato di vere e proprie “malattie funzionali” dell’organismo, che, se non corrette e riequilibrate, conducono alla patologia acclarata ed affermava: “Le manifestazioni cliniche funzionali sono conseguenze di blocchi a livello enzimatico con rallentamenti e alterazioni a catena di vie metaboliche con possibili lesioni organiche“. Durante il suo periodo di latenza la malattia funzionale può provocare lesioni gravi, di intaccare l’integrità dell’organismo e di diminuire le sue capacità di difesa.
Gli oligoelementi hanno un ruolo fondamentale nel mantenere l’equilibrio metabolico, e una loro carenza, definita ametallosi, porta a una malattia funzionale, secondo lo schema seguente:
ametallosi > carenza enzimatica > alterazione metabolica > malattia funzionale
Come si manifestano alcune carenze di oligoelementi
Segni della carenza dello zinco: macchie bianche sulle unghie; mancanza di appetito; pallore; acne; scarsa fertilità; scarsa resistenza alle infezioni; squilibrio mentale ed emotivo. Segni di carenza del manganese: interviene in almeno venti sistemi enzimatici. Uno dei più importanti è quello del SOD (Super Ossido Dismutasi) che agisce come antiossidante; la sua carenza crea una diminuzione della produzione di insulina; è coinvolta nella formazione dei mucopolisaccaridi che compongono i tessuti cartilaginei. Quindi una sua carenza è causa di dolori articolari. Nella schizofrenia, nel morbo di Parkinson, epilessia si ha carenza di manganese.
Come agiscono gli oligoelementi
L’azione degli oligoelementi si esplica a livello funzionale enzimatico o strutturale come parte integrante di ormoni, vitamine, tessuti, ecc..
Azione funzionale
L’azione funzionale si esplica quando entrano a far parte della molecola di un enzima, molti enzimi sono proteine coniugate formate da una parte proteica e da un gruppo prostetico o sono ad esso indispensabili per il suo funzionamento catalitico, a questo ruolo è legata l’azione terapeutica degli oligoelementi.
Gli oligoelementi costituiscono dei cofattori di enzimi che svolgono la loro attività catalitica in processi metabolici; l’assenza o carenza di questi elementi rallenta o impedisce la catalisi provocando blocchi metabolici e conseguente lesioni tissutali o alterazione della funzionalità metabolica.
Appartengono a questa categoria di oligoelementi:
- Manganese, costituisce il gruppo prostetico dell’arginasi, enzima che favorisce l’idrolisi della arginina in urea;
- Rame, costituisce il gruppo prostetico della ceruplasmina ( enzima implicata in reazioni di ossidazioni), nella Citocromo-ossidasi (che catalizza la riduzione dell’ossigeno molecolare ad acqua), nella Lisina-ossidasi (che interviene nel metabolismo del collageno e dell’elastina);
- Selenio, costituisce il gruppo prostetico del glutatione-perossidasi, enzima con azione anti-ossidativa a livello delle membrane cellulari e bloccando l’azione ossidativa dei radicali liberi sulle strutture fosfolipidiche delle membrane cellulari;
- Zinco, costituisce il gruppo prostetico dell’anidrasi carbonica (enzima che favorisce l’idratazione della CO2 in H2CO2), della Carbossipeptidasi (con funzioni proteolitiche), della Deidrogenasi (NAD e NADP dipendenti con funzione di trasporto di ioni idruro) e della Polimerasi (che interviene nelle reazioni di replicazioni del DNA e RNA).
Azione strutturale
L’azione strutturale si ottiene quando un oligoelemento costituisce parte integrante di molecole organiche con azione non enzimatica che formano tessuti, ormoni e vitamine.
Appartengono a questa categoria di oligoelementi:
- Calcio e Magnesio presenti nella miocellula del tessuto muscolare con funzioni di neurtrasmettitori dell’eccitabilità muscolare;
- Cobalto, presente nella molecola della vitamina B12 (Cianocobolamina) e determinante per la biosintesi della stessa;
- Fluoro, costituente dell’idrossiapatite nella formazione del tessuto osseo e dei denti;
- Iodio, presente negli ormoni tiroidei;
- Silicio, necessario per il legame del collageno ai mucopolisaccaridi del tessuto connettivale.
Come si classificano gli oligoelementi
Gli oligoelemnti vengono classificati in funzione della loro attività ed importanza sui processi metabolici in essenziali e non-essenziali:
Oligoelementi essenziali
Sono elementi che svolgono un ruolo fisiologico indispensabile alla vita e al mantenimento dello stato di salute, con le seguenti caratteristiche:
a) diffuso in tutti i tessuti degli organismi viventi;
b) presentare un gradiente di concentrazione tessutale relativamente costante;
c) provocare in seguito ad una loro carenza delle alterazioni fisio-metaboliche reversibili;
d) la somministrazione di oligoelementi diluiti e dinamizzati, somministrati con regolarità deve ripristinare o prevenire affezioni morbose provocate dallo stato carenziale.
Gli oligoelementi essenziali sono: Cobalto (Co), Cromo (Cr), Ferro (Fe), Fluoro (F), Manganese (Mn), Molibdeno (Mo), Nichel (Ni), Rame (Cu), Selenio (Se), Silicio (Si), Vanadio (Va), Zinco (Zn).
Oligoelementi non essenziali
Sono elementi non ritenuti di vitale importanza per la funzionalità di processi metabolici, ma dotati di proprietà curative soprattutto per migliorare le difese immunitarie e l’energia vitale interiore.
Gli oligoelementi non essenziali sono: Alluminio (Al), Argento (Ag), Bismuto (Bi), Oro (Au).
In quale forma farmaceutica si presentano
Fiale da 2 ml in DH ( diluizioni Hahnemanniane decimali ). Salificati con Acido Gluconico ( ac, fisiologico del ciclo metabolico del glucosio,). Rilascio del metallo in forma ionica, facilmente assorbile per via perlinguale. Normalmente gli oligoelementi vengono somministrati sotto forma di sali organici; tra questi, di solito si preferisce l’acido gluconico, derivante dall’ossidazione del glucosio. L’organismo può facilmente scindere i gluconati, liberando così il metallo catalizzatore e trasformando il glucosio in acido glicuronico, che aumenta le capacità disintossicanti organiche.
Come si somministrano
Viene assunto per via perlinguale a digiuno, mantenendolo per alcuni minuti sotto la lingua e deglutito, la posologia consigliata non varia per i bambini, adulti e anziani. Somministrazione. Gli oligoelementi gluconati devono essere assunti per via sublinguale, il mattino a digiuno, lasciando che il liquido si amalgami con la saliva prima di deglutirlo.
La posologia varia a seconda della gravità dei sintomi o della cronicità; di solito si somministrano 2-3 dosi al giorno nei casi acuti e una dose al giorno come mantenimento. In caso di terapia con più di un oligoelemento, si consiglia una distanza d’assunzione di circa 10 minuti tra l’uno e l’altro. Distanziare le dosi quando si è ottenuto l’effetto regolatore, e sospendere il trattamento per otto giorni nel caso in cui compaiano fenomeni reattivi. La terapia con oligoelementi va protratta per periodi di tre-sei mesi, ripetendo il ciclo nel caso di affezione cronica.
Schema posologico degli oligoelementi
Manganese 4 DH > 1 fiala da 1 a 3 volte la settimana
Manganese-Rame 4 DH > 1 fiala da 1 a 3 volte la settimana
Manganese-Cobalto 4 DH > 1 fiala da 1 a 3 volte la settimana
Rame-Oro-Argento 8 DH > 1 fiala da 1 a 3 volte la settimana
Zinco-Rame 4 DH > 1 fiala da 1 a 3 volte la settimana
Zinco-Nichel-Cobalto 4 DH > 1 fiala da 1 a 3 volte la settimana
Rame 4 DH > Da 2 a 5 fiale pro die
Litio 3 DH > Da 1 a 3 fiale pro die
Precauzioni e consigli utili
Gli oligoelementi somministrati sotto forma catalitica non presentano alcuni tossicità, l’assunzione errata non induce né effetti tossici né effetti favorevole.
Cobalto può provocare sensazione di malessere generale e vertigini.
Rame può provocare turbe digestive con crampi addominali.
Manganese può provocare un’accentuazione transitoria dell’allergia.
Rame-Oro-Argento possono provocare agitazione serotina ed insonnia.
Concetto di terreno e di diatesi
Menetrier durante i suoi lavori osservò che alcuni individui presentavano una sensibilità e una ricettività verso alcune malattie più elevata di altri, classificando i tipi di malati secondo il loro fattore ereditario, la loro recettività o resistenza a certe malattie, il loro comportamento fisico e psicologico. Egli determinò degli aspetti differenti di reattività individuale, definito terreno diatesico, secondo le caratteristiche esposte, classificando i differenti stati patologici in cinque classi si modalità reattive, che chiamò “Diatesi”, dal greco diáthesis, (disposizione).
Questi terreni organici, rappresentano la sensibilità di un determinato organismo ad evolvere verso patologie comprese nella diatesi di appartenenza; costituendo un modello di valutazione di eventi patologici di cui un soggetto potrebbe tendenzialmente avere nel tempo.
In altri termini un organismo potrà ammalarsi non tanto per l’azione di un agente patogeno, quanto per la sensibilità individuale, predisposizione di terreno, di un organismo verso quell’agente.
Mentrier classifica in quattro diatesi gli stati individuali di terreno, più una quinta diatesi di disadattamento divisa in due sindromi. Ogni diatesi risponde al trattamento con un oligoelemento o associazione di più oligoelementi.
Evoluzioni delle diatesi
Le diatesi possono essere acquisite geneticamente, si possono sviluppare durante patologie e in situazioni di stress.
Le prime due diatesi sono definite giovani e si ritrovano in soggetti fisicamente resistenti, la terza e quarta diatesi sono più vecchie e sono caratteristiche di soggetti con alterazioni d’organi e dello stato di avanzamento dell’età. La quinta diatesi, o le sindromi da disadattamento, sono più specificatamente legate a turbe ormonali che possono insorgere i qualsiasi età.
Possono evolvere da una diatesi verso l’altra in particolari situazioni di aggressioni fisiche o psicologiche. Per esempio, un malato che in origine artritico, diatesi I, può diventare ipostenico, diatesi II, se sottoposto ad un surmenage fisico o pischico, accompagnato da malnutrizione, o, seguito ad una aggressione microbica. Un surmenage sessuale potrà modificare le diatesi I. e II. verso una “distonia” (diatesi III.). Uno stress psicologico potrà trasformare l’ “artritica” o la “ipostenica” nella “distonica” (diatesi III.) o nella “anergica” (diatesi IV.).
Il trattamento con gli oligoelementi, ripristina lo stato di alterazione sopra descritto, facendo ritornare il soggetto verso la sua diatesi d’origine, cioè verso il suo equilibrio biologico costituzionale.
Un trattamento oligoterapico prolungato può spostare la diatesi di origine, verso un’altra diatesi, per evitare questo è consigliabile sospendere il trattamento al miglioramento sintomatico e al raggiungimento della diatesi di costituzionale diatesica.
L’evoluzione verso la diatesi III e IV, rappresentano una forma di invecchiamento prematuro da sovraccarichi, in conseguenza di stress diversi, intossicazioni, terapie farmacologiche con psicofarmaci, cortisonici e antibiotici per periodi prolungati nel tempo.
Le probabili manifestazioni cliniche provocate da carenze di oliogoelementi vengono classificate da J. Ménétrier in 4 modelli reattivi detti diatesi.
DIATESI I° ALLERGICA o del Manganese (Mn)
DIATESI II° IPOSTENICA o del Manganese e Rame (Mn – Cu)
DIATESI III° DISTONICA o del Manganese e Cobalto (Mn – Co)
DIATESI IV° o ANERGICA o del Rame, Oro e Argento
Inoltre si classificano due diatesi da disadattamento
Sindrome da disadattamento dell’asse Ipofisi-gonadi o dello Zinco e Rame (Zn – Cu)
Sindrome da disadattamento dell’asse Ipofisi-pancreas o delleo Zinco, Nichel e Cobalto (Zn – Ni – Co)
A cosa servono i singoli oligoelementi
Descrizione del singoli Oligoelementi complementari indicazione della loro azione indicazio0nio d’uso.
Alluminio (Al) – Oligoelemento non essenziale
Azione > Correlato allo sviluppo intellettivo e dell’apprendimento.
Indicazioni > Ritardo nello sviluppo e nell’apprendimento del bambino. Regolatore del sonno.
Bismuto (Bi) – Oligoelemento non essenziale
Indicazioni > Affezioni otorinolaringoiatriche, faringiti, tonsilliti acute e croniche.
Cobalto (Co) – Oligoelemento essenziale
Azione > Azione simpaticolitica a livello dei recettori vascolari. Essenziale per la biosintesi della vitamina B12 (Cianocobolamina) e regolatore del sistema neurovegetativo.
Indicazioni > Disturbi vasomotori: acufeni, vertigini, cefalee vasomotorie, acrocianosi e geloni. Antispasmodico vascolare arterioso. Disturbi gastrointestinali: spasmi intestinali, colon irritabile.
Cromo (Cr) – Oligoelemento essenziale
Azione > Biologicamente attivi in forma trivalente favorisce la captazione del glucosio da parte dell’insulina
Indicazioni > Disturbi del metabolismo glucidico: diabete, obesità. Disturbi del metabolismo lipidico: ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, malattie cardiovascolari.
Fluoro (F) – Oligoelemento essenziale
Azione > Costituente dell’idrossiapatite per la formazione del tessuto osseo e dei denti;
Indicazioni.
Indicazioni > Disturbi legati all’utilizzazione del calcio: carie dentarie, lassità dei legamenti articolari, osteoporosi.
Fosforo (P) – Oligoelemento complementare
Indicazioni > Distonia neurovegetativa e spasmofilia.
Iodio (I) – Oligoelemento complementare
Azione > Regolatore catalitico della ghiandola tiroidea.
Indicazioni > Coadiuvante terapeutico delle disfunzioni tiroidee: distrofie tiroidee (sia iper che ipo), obesità su base tiroidea, dismenoree, ipertensione arteriosa, magrezza e ipereccitabilità.
Litio (Li) – Oligoelemento complementare
Indicazioni > Sindromi ansioso-depressive con alterazione dell’umore e del comportamento: angoscia, insonnia, algie tensivo-muscolari.
Magnesio (Mg) – Oligoelemento complementare
Azione > Presente nella miocellula del tessuto muscolare con funzioni di regolatore dell’eccitabilità muscolare.
Indicazioni > Spasmofilie della muscolatura liscia: spasmi intestinali, coliche biliari.
Distonie neurovegetative: colon irritabile, cefalee vasomotorie, ansia e forme nevralgiche artosiche.
Molibdeno (Mo) – Oligoelemento essenziale
Azione > Partecipa alla formazione di molibdo-enzimi necessari al catabolismo delle purine, aldeidi, derivati pirimidinici e aminoacidi solforati.
Indicazioni > Disintossicante epatico, intolleranze alimentari verso aminoacidi solf Nichel
(Ni) – Oligoelemento essenziale
Azione > Regolatore delle funzioni pancreatiche.
Indicazioni > Disfunzioni pancreatiche con insufficienza digestiva enzimatica con feci grasse, meteorismo, aerofagia, sonnolenza post prandiale.
orati(metionina e cistina). Favorisce l’utilizzazione del ferro e la ritenzione del fluoro.
Potassio (K) – Oligoelemento complementare
Azione > Regolatore dell’omeostasi idro-salina.
Indicazioni > Affezioni legate ad alterazioni del ricambio idrico.
Edema degli arti inferiori, ritenzione idrica, aumento ponderale da accumulo.
Rame (Cu) – Oligoelemento essenziale
Azione > Immagazzinato sotto forma di ceruplasmina, globulina, il rame partecipa alla formazione di molti enzimi ossidasi che intervengono nel metabolismo energetico, del ferro, della sintesi della cheratina, elastina e collagene.
Indicazioni > Stimola le difese immunitarie, utile nelle infezioni virali e stati infiammatori.
Coadiuvante nelle anemie sideropeniche. Affezioni cutanee e di natura allergica.
Selenio (Se) – Oligoelemento essenziale
Azione > Azione antiossidante, partecipa alla formazione dell’enzima glutatione perossi- dasi riducendo i perossidi organici (radicali liberi).
Indicazioni > Utile coadiuvante di affezioni degenerative cardiovascolari, neurologiche, reumatiche, muscolarin e digestive.
Silicio (Si) – Oligoelemento essenziale
Azione > Favorisce il legame del collageno ai mucopolisaccaridi del tessuto connettivale, i processi di mineralizzazione delle ossa, della cartaligine e del tessuto congiutivale.
Indicazioni > Alterazioni del tessuto connettivale. Alterazioni della cartilagine articolare: gonartrosi, artrosi scapolo-omerale, coxartrosi.
Zinco (Zn) – Oligoelemento essenziale
Azione > Costituente di molti sistemi enzimatici presenti nelle ghiandole endocrine e gonadi; svolge azione catalitica a livello ipofisario.
Indicazioni > Affezioni cutanee. Regolatore ormonale, stimola i processi di crescita, menopausa. Insufficienza dello sviluppo e della funzionalità degli organi genitali.
Zolfo (S) – Oligoelemento complementare
Azione > Componente di alcuni amino acidi, azione detossicante per formazione di gruppi tiolici, funzione plastica.
Indicazioni > Disfunzioni epatiche. Disturbi reumatici e dell’apparato respiratorio.
Affezioni cutanee, alterazioni degli annessi cutanei.
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