Microbiota: probiotici e prebiotici

Si definisce microbiota l’insieme di batteri, virus e microbi che risiedono all’interno (e all’esterno) del corpo umano ed animale, di cui i due terzi sono caratteristici e unici per ogni individuo, tanto da costituire un’impronta digitale del nostro organismo. Il microbiota non va confuso, come spesso accade, con il microbioma, che definisce la quantità totale totalità del patrimonio genetico posseduto dal microbiota e interazioni ambientali della totalità dei microrganismi di un ambiente definito; ambiente definito potrebbe essere un intero organismo (il corpo umano) o parti di esso (l’intestino, le mucose o la cute).

Com’è costituito il microbiata

Il microbiota intestinale (comunemente denominata microflora) è costituito prevalentemente da batteri anaerobi obbligati: batteroidi e bifidobatteri, lattobacilli anaerobi e peptococchi e da aerobi o anaerobi facoltativi, quali coliformi, streptococchi, certe specie di lattobacilli. Si distinguono in prebiotici e probiotici.

I prebiotici sono sostanze di origine alimentare che promuovono la crescita dei fermenti lattici. I prebiotici più conosciuti sono: oligofruttosio, inulina, galatto-oligosaccaridi, lattulosio. Gli integratori alimentari contenenti probiotici e prebiotici, sono denominati simbiotici. I probiotici, secondo la definizione ufficiale di FAO e OMS, sono “organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio salutistico all’ospite”.  Si cominciò a parlare di probiotici all’inizio del 20° secolo e si ipotizzò che gli effetti benefici derivassero da un miglioramento, operato da questi batteri, dell’equilibrio microbico intestinale tramite inibizione di batteri patogeni. Sono tuttora oggetto di studio le interazioni tra probiotici e sistema immunitario, la malattia infiammatoria intestinale e la sindrome del colon irritabile.

I probiotici più utilizzati sono: il Lactobacillus acidophilus e il Lactoba-cillus bulgaricus (producono acidofillina e lactocidina, sostanze attive verso i batteri gram-positivi e gram¬ negativi con azione antibiotica, che si manifesta soprattutto a livello dell’intestino tenue) e il Bifidobacterium bifidum con azione rivolta principalmente verso batteri del colon. Il do-saggio dei fermenti lattici si esprime in UFC (unità formanti colonie), variabile da 2 miliardi a 20 miliardi di UFC.

I microorganismi appartenenti ad un determinato microbiota possono avere una funzione commensale (la funzione commensale è definita in biologia un’interazione non obbligatoria tra esseri viventi, di cui uno si nutre degli scarti dell’altro senza danneggiare l’altro cedente),   probiotica e patogenica.

I microorganismi costituenti il microbiota umano, sono:

A cosa servono?

Questi microorganismi saprofiti che costituiscono il microbiota hanno un ruolo importante  sulla nostra fisiologia, sia nel promuovere la salute che nel determinare l’insorgenza delle malattie: Contribuiscono al funzionamento del metabolismo corporeo, alla difesa e protezione contro gli agenti patogeni e al funzionamento del sistema immunitario.

Inoltre, a seconda dell’azione catabolica svolta dai batteri del microbiota, si possono classificare in batteri ad azione saccarolitica e proteolitica:

  1. azione saccarolitica: dovuta a microorganismi che intervengono nel metabolismo, soprattutto del glucosio, con produzione di acido lattico. Essi sono costituiti da streptococchi, lattobacilli aerobi e bifidobatteri anaerobi;
  2. azione  proteolitica: dovuta a microorganismi che intervengono nel metabolismo che utilizzano prevalentemente aminoacidi con produzione di acido acetico, acidi grassi a catena corta, etanolo e anidride carbonica. Essi sono costituiti da e. coli, klebsiella, proteus (aerobi), clostridi e batteroidi (anaerobi).

Le funzioni del microbiota

L’equilibrio e il bilanciamento tra questi batteri saprofiti influenza l’omeostasi corporea e lo stato di salute della persona.

Essi svolgono le seguenti funzioni nutrizionali e di difesa:

  1. sintetizzano alcune vitamine del gruppo B (B5, B8, B9, B12), la vitamina K e intervengono favorendo l’assorbimento di altre vitamine del gruppo B (B2, B3, e B6);
  2. favoriscono la digestione del lattosio, anche in soggetti che hanno perso la capacità di sintetizzare la lattasi, riducendo la sintomatologia da deficit di lattasi caratterizzata da meteorismo, flatulenza e dolore addominale;
  3. intervengono nella fermentazione dei carboidrati, con produzione di acidi organici e di anidride carbonica;
  4. producono acido acetico e acido lattico riducendo il pH ambientale;
  5. inibiscono la crescita dei batteri potenzialmente patogeni, svolgendo un’azione antimicrobica; tra l’altro, si è riscontrato che l’acido acetico, prodotto dai bifidobatteri, possiede una maggiore attività inibitoria nei confronti dei batteri Gram- rispetto all’acido lattico prodotto dai lattobacilli;
  6. producono sostanze ad attività antibiotica: lattocidine, acidoline, acidolfina (?), perossido di idrogeno, batteriocidine;
  7. svolgono un’azione detossificante verso sostanze ad azione cancerogene, in particolare i bifidobatteri e i lattobacilli degradano alcune N-nitrosamine cancerogene;
  8. impediscono la putrefazione delle proteine (ad opera di germi ad azione proteolitica), e la formazione di sostanze tossiche quali ammoniaca, fenoli, scatolo, cresolo, acido solfidrico, indolo, nitriti, nitrati e tossine; tali sostanze, se riassorbite, possono produrre gravi intossicazioni, allergie e alterazioni del metabolismo;
  9. intervengono nella sintetici degli acidi grassi a catena corta (acido acetico, butirrico e proprionico) dotati di effetto catartico e che rappresentano il principale substrato e fonte di nutrimento della mucosa del colon;
  10. formano un’efficace barriera contro la proliferazione di batteri esogeni patogeni,  mettendo in atto un meccanismo di competizione per i siti di adesione a livello delle mucose e mediante la produzione di fattori battericidi o batteriostatici;
  11. favoriscono l’attività immunomodulante ed immunostimolante dei processi immunologici.

Possiamo concludere che l’eubiosi intestinale e quindi un corretto equilibrio della flora intestinale è determinante per la prevenzione e per vivere in salute. Non a caso in MTC (Medicina tradizionale cinese) l’intestino è definito il secondo cervello, definizione oggi giustificata dalle scoperte delle funzioni ormonali e nervose dell’apparato gastro-intestinale.

Fonte e approfondimenti: Carbone G., Carbone R. Di Tolla D. Reattività individuali agli alimenti e alle sostanze chimiche. Rivisitazione del concetto di intolleranze alimentari. Dibuono edizioni srl, Villa d’Agri  (PZ), 2015.

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