L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) prospetta per il futuro lo sviluppo delle cure primarie sul territorio, riportato nel rapporto “Realising the Potential of Primary Health Care”.
In questo rapporto il paziente sarà preso in carico da un team di professionisti integrato da medici, infermieri, farmacisti e altri professionisti.
Questo team connesso in rete, in modalità di Telemedicina, con centri di eccellenza, ospedali e specialisti, potrà confrontarsi in tempo reale e rispondere alle esigenze del paziente.
Perchè riorganizzare la sanità sul territorio
In questo rapporto, anche in riferimento alle esperienze di altri paesi, l’Ocse sostiene che l’assistenza sanitaria di base, se ben riorganizzata, può contribuire a salvare vite umane e far risparmiare risorse al Sistema Sanitario Nazionale.
Inoltre, così facendo si porta la sanità di eccellenza su tutto il territorio e a portata di mano del cittadino.
Collaborazione tra professionisti della salute
L’Ocse, sollecita i professionisti della salute, a passare da una prestazione professionale solitaria individuale, ad una prestazione integrata da un pool di professionisti.
Medici, farmacisti e infermieri che assistono il cittadino in equipe e in rete con il supporto della tecnologia digitale, indispensabile per garantire il coordinamento delle cure.
Appare evidente come questo modello proposto dall’Ocse, porterà a ridurre la spesa sanitari con migliori risultati in termini di qualità di assistenza e salute, decongestionando e riducendo l’ accesso ai Pronto soccorso.
La presa in carico del paziente farà ridurre anche i ricoveri ospedalieri di pazienti cronici.
Infatti nel rapporto, secondo l’ Ocse, da studi condotti sui dati di 30 Paesi Ocse, si evidenzia che solo nel 2016 i ricoveri inappropriati.
Tra questi pazienti diabetici, asmatici, ipertesi e pazienti affetti da bronco-pneumopatia cronica ostruttiva e patologie cardiovascolari, sono costati a questi paesi 21,1 miliardi di dollari.
L’emergenza Covid19 e nuovi modelli di servizi
L’emergenza Covid19, ha stimolato a livello nazionale e locale un nuovo approccio territoriale partecipativo tra le varie professionalità e nuovi modelli di pratiche professionali.
Come, ad esempio, l’espansione del ruolo dei farmacisti e la collaborazione con gli infermieri e fisioterapisti in farmacia dando anche una spinta all’attivazione della #FarmaciadeiServizi.
Serve un nuovo farmacista formato e informato
Pertanto, alla luce di questo cambiamento, di ruolo del farmacista e delle nuove funzioni della farmacia, sollecitiamo i farmacisti a prepararsi a questi cambiamenti.
Implementando la formazione con conoscenze sulla comunicazione e comprensione dei bisogni del paziente e le conoscenze cliniche necessarie per il trattamento delle cronicità e presa in carico del paziente.
Interazioni del lettore