L’attenzione verso le intolleranze alimentari o reazioni avverse agli alimenti sta assumendo una dimensione di grande rilievo. Le intolleranze alimentari, conosciute già ai tempi di Ippocrate, sono state messe in evidenza, negli anni ’80, dal naturopata George Goodhearth. Egli osservò che un soggetto intollerante ad un determinato alimento, al suo contatto, manifestava un indebolimento della forza muscolare. Da questa osservazione, George Goodhearth, prese spunto per lo studio della kinesiologia.
Quale differenza esiste tra intolleranze, allergie e risposte reattive ad un alimento
Le intolleranze alimentari propriamente dette sono caustate da una mancanza di enzima. Infatti, una assenza di lattasi crea la disaccaradosi o intolleranza la lattosio, mentre la mancanza di glutamminasi, causa la celiachia o intolleranza al glutine.
Comunemente chiamate intolleranze alimentari, da non confondere con le allergie agli alimenti e le reattività agli alimenti.
Le reattività sono fenomeni di sensibilizzazione verso determinati alimenti, causati da una incompleta metabolizzazione. Di conseguenza si formano delle tossine o metaboliti non riconosciuti dal microbiota intestinale o MALT.
Questi metaboliti costituiscono gli antigeni i quali a livello intestinali non vengono riconosciuti dal sistema immunitario MALT (mucose-associated lymphoid tissue) e dal tessuto linfoide associato alla mucosa e GALT (gutassociated lymphoid tissue), tessuto linfoide associato all’intestino. Il ruolo del MALT è di assicurare una risposta immunitaria completa sia umorale (mediante linfociti B-anticorpi) che cellulare (mediante linfociti T) in seguito a stimoli antigenici locali.

In base alle considerazioni e agli studi effettuati in merito, si può affermare che le intolleranze alimentari rappresentano l’insieme dei sintomi e di disturbi funzionali causati da infiammazione cronica dell’intestino tenue, classificate meglio come “Reattività individuali agli alimenti e alle sostanze chimiche”.
In cosa consiste la cura naturale delle Intolleranze Alimentari
La cura naturale deve puntare su quattro punti:
- bonificare l’intestino, controllare la disbiosi intestinale e l’infiammazione dell’intestino;
- attivare le attività degli emuntori ipofunzionanti, fegato, cistifellea e pancreas;
- stimolare l’attività immunitaria;
- seguire un’alimentazione ad eliminazione scalare a rotazione.
Significato simbolico delle Intolleranze Alimentari
L’intestino rappresenta simbolicamente la nostra capacità di assorbire e di rilasciare. L’intolleranza esprime il rifiuto, la non accettazione di un evento, di persone o avvenimenti che caratterizzano la nostra vita.
Le manifestazioni di non accettazione si possono proiettare sulle persone, sull’ambiente e sugli alimenti, a seconda del loro valore archetipo e simbolico.
Rimedi naturali per il trattamento delle intolleranze alimentari
Azione rivolta al ripristino dell’integrità della mucosa intestinale e al potenziamento delle difese immunitarie
Lactobacillus acidophilus 10 miliardi di UFC
Predilige dell’intestino tenue, produce acido lattico, vitamane del gruppo B e acidofilina, lactocidina, antibiotico naturale creando un ambiente ostile ad alcuni microrganismi che si sviluppano in ambiente alcalino.
Bifidobacterium bifidum 2 miliardi di UFC
Predilige l’intestino crasso, produce acido lattico, vitamine del gruppo B e bifidina, antibiotico naturale.
Magnesio 150 mg pari al 50% dell’RDA
Il magnesio è Regolatore degli scambi e dell’omeostasi intestinale.
Echinacea (Echinacea angustifolia) radice E.S. 300 mg apporta 1,8 mg di echinacoside
Stimola l’attività immunitaria delle GALT a livello della mucosa intestinale.
Azione rivolta al ripristino delle insufficienze epato-biliare e delle facoltà digestive
Cardo mariano (Silybum marianum) frutti E.S. 350 mg apporta 7 mg di silimarina
Tarassaco (Taraxacum officinalis) radici E.S. 350 mg rapporto droga estratto 4:1
Azione drenante, depurativa e disintossicante, antidispeptico gastrico-epato-intestinale.
Maltodestrine fermentate 300 mg
Apporto di enzimi digestivi: amilasi, glucoamilasi, proteasi e lipasi.
Azione rivolta al drenaggio emuntoriale intestinale e urinario
Pompelmo (Citrus maxima L.) semi E.S. 464,5 mg apporta 185mg di naringina.
Azione antimicrobica e antimocotica del tratto gastro-intestinale e urinario.
Cranberry .s. (Vaccinium Macrocarpon A) frutti, 25% proantocianidine
Utile rimedio per la cura e prevenzione delle infezioni urinarie e cistiti da disbiosi intestinale.
Mirtillo rosso e.s. (Vaccinium vitis-idaea L.: foglie)
Svolge azione diuretica, riduce la ritenzione idrica favorendo i processi riparativi della mucosa intestinale e della vescica.
Nutrizione e integrazione alimentare per le Intolleranze Alimentari
Alla cura delle delle intolleranze si associa una dieta ad eliminazione scalare. Essa consiste nella esclusione degli alimenti sensibili, per gruppo e famiglia biologica, per quattro giorni consecutivi.
Questo metodo costituisce un sistema di disintossicazione naturale ottenuto con l’alimentazione e consente di evitare l’uso di farmaci e mettere a riposo i sistemi enzimatici.
Vengono eliminati di eventuali metaboliti accumulati nel tessuto reticolo endoteliale con l’attivazione del metabolismo cellulare.
Si eliminano i metaboliti accumulati nel sistema linfatico e attivazione del drenaggio linfatico, con la risoluzioni di edemi, gonfiori e pesantezza degli arti inferiori.
Inoltre, si eliminano i metaboliti accumulati nelle terminazioni nervose sinaptiche, con miglioramento di nevriti, cefalee, vertigini e dolori reumatici.
Infine, si eliminano i metaboliti accumulati nel tessuto dermico connettivale, con conseguente miglioramento del trofismo cutaneo di dermatiti, psoriasi, ecc.
Durante l’esecuzione della dieta osservare la manifestazione dei sintomi. Infatti, si ottiene un miglioramento dei sintomi e successivamente, trascorsi i quattro giorni, alla riassunzione dell’alimento si ha un aggravamento. Questo aspetto ci mette un evidenza un’eventuale intolleranza verso quella classe di alimenti.
In conclusione, si consiglia di bere da 1 a 2 litri di acqua al giorno, oligominerale, con residuo fisso inferiore a 500 mg/lt.
Alimentazione ad eliminazione scalare
I° GRUPPO
Eliminare grano e derivati (pane, pasta, biscotti, fette biscottate, pizza ecc.),
sostituire con alimenti al kamut.
II° GRUPPO
Eliminare latte e derivati (latte, formaggi, mozzarella, ricotta, cioccolata, gelati,
ecc.), sostituite con latte di soia o di riso.
III° GRUPPO
Eliminare solanacee (pomodori, melanzane, peperoni, peperoncino piccante,
patate, ecc.).
IV° GRUPPO
Eliminare olio e derivati (olio, olive, sottoli, fritture e condimenti con olio di olive, ecc.), sostituire con olio di mais o di girasole.
V° GRUPPO
Eliminare xantine e derivati (caffè, thé, coca cola, cacao, ecc.).