Le etichette delle acque minerali hanno caratteristiche diverse da quelle degli alimenti. Le numerose voci riportate sono fondamentali per guidare il consumatore verso una scelta consapevole.
Come si classificano le acque minerali
Uno dei parametri essenziali per identificare un’acqua minerale è il residuo fisso. Questo valore, indicato in etichetta con la dicitura “residuo fisso a 180°C” ed espresso in mg/l, serve a classificare l’acqua, ovvero a dare una stima della quantità di sali minerali contenuti in un litro. Per ottenere questo dato, l’acqua viene portata ad ebollizione a 180°C: ciò che resta dopo l’evaporazione, ovvero la parte solida, corrisponde al residuo fisso. Più è elevato questo valore, maggiore sarà la quantità di sali disciolti nell’acqua. Conoscere il residuo fisso permette di classificare le acque minerali in quattro categorie:
• L’acqua minimamente mineralizzata ha un residuo fisso non superiore a 50 mg/l; è leggera, il sapore è delicato, contiene poco sodio e stimola la diuresi. Questa tipologia di acqua è indicata per ipertesi, neonati e persone che soffrono di calcolosi renale.
• L’acqua oligominerale ha un residuo fisso inferiore a 500 mg/l e un modesto contenuto di sodio; favorisce la diuresi ed è indicata nelle diete iposodiche.
• L’acqua minerale (o mediominerale) ha un residuo fisso compreso tra 500 e 1500 mg/l. Queste acque sono indicate per gli sportivi e nel periodo estivo perché aiutano e reintegrare i liquidi persi con il sudore.
• Le acque ricche di sali minerali, ovvero quelle con un residuo fisso superiore a 1550 mg/l, sono utilizzate per regimi alimentari specifici o a scopo curativo e vanno assunte sotto controllo medico.
Classificazione della acque in base all’analisi chimica
Oltre alla quantità è importante soprattutto conoscere quali sono i sali minerali disciolti che conferiscono delle specifiche qualità all’acqua. Queste informazioni sono elencate nella sezione denominata in etichetta “analisi chimica”:
Bicarbonato – L’acqua minerale bicarbonata ha un tenore di bicarbonato superiore a 600 mg/l. Indicata per favorire la digestione, per le patologie renali e per gli sportivi.
Calcio – L’acqua minerale calcica ha un tenore di calcio superiore a 150 mg/l. Il calcio è fondamentale per la formazione di ossa e denti, nei processi di coagulazione del sangue e nelle trasmissioni nervose. L’acqua calcica è indicata per le fasi di crescita, la gravidanza, la prevenzione dell’osteoporosi e per l’ipertensione.
Cloro – L’acqua minerale clorurata ha un tenore di cloro superiore a 200 mg/l. Ha un’azione lassativa e stimolante la peristalsi intestinale, aiuta a riequilibrare intestino, fegato e vie biliari.
Ferro – L’acqua minerale ferruginosa è indicata nelle anemie da carenza di ferro, per le donne in gravidanza, i lattanti, gli adolescenti e le persone che seguono la dieta vegetariana. La quantità di ferro contenuta nell’acqua è maggiore di 1 mg/l.
Fluoro – L’acqua minerale fluorata o “contente fluoro”, ha un tenore di fluoro maggiore di 1 mg/l; è indicata per rafforzare i denti, per prevenire carie e osteoporosi. Queste acque, tuttavia, non vanno assunte per periodi prolungati perché un eccesso di fluoro è nocivo per ossa e denti.
Magnesio – L’acqua minerale magnesiaca ha un tenore di magnesio maggiore di 50 mg/l. Èindicata per prevenire l’arteriosclerosi, migliora la circolazione sanguigna, contribuisce all’eliminazione di tossine, scorie e acido lattico. Ha un blando effetto lassativo e previene i crampi negli sportivi.
Solfati – L’acqua minerale solfata ha un tenore di solfati superiore a 200 mg/l; è lievemente lassativa ed è indicata per le insufficienze digestive e per la sindrome del colon irritabile. La sua assunzione è sconsigliata nelle fasi di crescita e nella post-menopausa perché i solfati interferiscono con l’assorbimento del calcio.
Sodio – L’acqua minerale sodica aumenta l’eccitabilità neuromuscolare, è indicata negli sportivi e d’estate, quando si perdono molti liquidi con la sudorazione. Considerato il tenore di sodio contenuto (maggiore di 200 mg/l) è un’acqua controindicata per chi soffre d’ipertensione. Al contrario, le acque minerali iposodiche hanno un tenore di sodio inferiore a 20 mg/l e sono indicate per le diete povere di sodio, per la ritenzione idrica e l’ipertensione.
Che cosa rappresenta il pH dell’acqua
pH – Un altro dato importante da considerare quando si acquista l’acqua minerale è il valore del pH. Nell’etichetta viene indicato con la dicitura “pH alla temperatura dell’acqua di sorgente” e serve a fornire una stima del grado di acidità dell’acqua: maggiore è il contenuto in anidride carbonica e solfati, minore sarà il valore del pH. Il pH delle acque naturali è solitamente compreso tra 6,5 e 8,0, valore che oscilla attorno alla neutralità. Un’acqua è alcalina quando il pH è maggiore di 7, mentre è acidula quando è inferiore a 7. Spesso un’acqua originariamente alcalina viene resa acida dall’aggiunta di anidride carbonica utilizzata per renderla gassata, poiché questa abbassa il valore del pH.
Che cosa rappresenta la Conducibilità elettrica dell’acqua
Conducibilità elettrica – Questo parametro viene riportato in etichetta con la dicitura “Conducibilità elettrica specifica” (a 18° o 20°C): maggiore è la conducibilità, maggiore sarà il contenuto delle sostanze minerali disciolte che consentono il passaggio della corrente elettrica. Questo dato, come avviene per il residuo fisso, ci fornisce indirettamente un valore sulla mineralizzazione dell’acqua. La maggior parte delle acque minerali in commercio ha una conducibilità elettrica compresa fra 100 e 700 µS/cm.
Che cosa rappresenta la Durezza dell’acqua
Durezza – La durezza dell’acqua viene indicata in etichetta con i gradi francesi (F) e serve a quantificare la presenza di calcio e magnesio. Più il valore è alto, più l’acqua è considerata calcarea. Poiché per convenzione ogni grado corrisponde a 10 mg/l di carbonato di calcio, la scala di classificazione prevede tre tipologie di acque: leggere o dolci (durezza inferiore a 15°F), mediamente dure (durezza compresa tra 15° e 30° F) e dure (durezza superiore a 30°F). Per questa caratteristica non esiste un valore limite fissato dalla legge ma solo una soglia d’intervallo consigliata compresa fra 15°F e 50°F. Una durezza media o elevata può determinare delle variazioni nel gusto dell’acqua ma non influisce sulla funzionalità dell’organismo.
Oltre alla denominazione, ovvero il nome dell’acqua minerale naturale, altre indicazioni presenti in etichetta sono:
• Il contenuto netto di acqua minerale presente nel contenitore.
• Il termine minimo di conservazione, ovvero quello entro cui l’acqua mantiene le sue proprietà specifiche se correttamente conservata.
• Il luogo di origine, ovvero dove l’acqua viene imbottigliata.
• Il lotto, che consente l’individuazione della partita del prodotto.
• La dicitura “microbiologicamente pura”, che attesta l’assenza totale di microrganismi pericolosi per la salute.
• Codice a barre.
• La dicitura ambientale, che utilizza una frase e un’immagine per invitare a non disperdere il contenitore nell’ambiente dopo l’uso.
• Indicazioni per la corretta conservazione del prodotto.
Che cosa rappresentano i Nitrati nell’acqua
Nitrati – I nitrati sono presenti nell’acqua in concentrazioni minime e sono innocui per la salute; tuttavia, se assunti in eccesso, possono ostacolare il trasporto di ossigeno nel sangue e risultare molto pericolosi, soprattutto per i neonati. Inoltre, i nitrati possono combinarsi con le proteine e formare le nitrosammine, sostanze considerate cancerogene. Per le acque minerali sono stati stabiliti due differenti limiti di dosaggio: 45 mg/l nelle ordinarie acque minerali e 10 mg/l in quelle destinate all’infanzia e alle donne in gravidanza.
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