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Terapie Naturali

Le Mudra: cura del benessere fisico e spirituale

Pubblicato il 27/09/2019 da Rocco Carbone Lascia un commento

Il termine mudra deriva da una parola babilonese, che significa “sigillo”; contrassegno sacro, gesto che diffonde benessere. 

Questo termine risale al periodo post vedico[1], dove, nella letteratura sacra dell’India, assume  il significato di “sigillo”; oppure di marchio, lasciato da un sigillo.

Nei riti esoterici (ad esempio, nel Tantrismo) la parola “mudra” indica una particolare gestualità delle dita, attraverso la quale il praticante garantisce la piena efficacia del rito stesso. 

Già nel periodo vedico, durante le esecuzioni rituali, i gesti (con i loro movimenti verticali) indicavano gli accenti delle parole del rito. Sin da allora, quindi, sembra essersi stabilita una precisa relazione tra mantra e mudra.

Cosa sono le mudra

Le Mudra rappresentano un gesto simbolico delle mani o delle dita, sono usate  nelle asana (postura del corpo) utilizzate nella pratica yoga, nel pranayama (tecnica di respirazione) o nella meditazione, usati nel buddhismo tibetano, sono movimenti, gesti, danze delle mani che vanno a completare tecniche, pratiche e meditazioni atte al raggiungimento dell’illuminazione, inoltre, le  mudra vengono praticate anche durante le cerimonie di iniziazione, ed agiscono sul piano fisico, energetico e/o spirituale.

Come si dividono le mudra

Possiamo suddividere le mudra in due categorie: 

  • la prima, concernente l’aspetto metafisico delle cerimonie esoteriche, in cui la rapidità dell’ esecuzione li rende impercettibili agli occhi dei presenti. La loro esecuzione è sempre associata alla pronunzia determinata di un mantra (ripetizione di una parola) di difficile interpretazione. Alcuni di essi sono diretti a porre gli elementi soprannaturali sotto il controllo del sadhaka, per poter essere trasformati in agenti benefici, attraverso l’adorazione.
  • La seconda categoria appartiene alla rappresentazione iconografica, nella pittura e nella scultura. Si tratta di mudra assunti dai principali personaggi del Pantheon buddista e induista. Tali gesti esprimono sinteticamente le qualità e le attitudini di personaggi, unitamente alle armi ed agli utensili che essi impugnano con le innumerevoli mani. 

Le mudra, nella disciplina yoga, è un rituale per mettersi in contatto con le energie sottili del cosmo; un gioco silenzioso del corpo per ricaricarsi di prana, l’energia vitale, o per scaricare flussi negativi e nocivi per il  corpo e per la mente. 

Cosa rappresentano le mudra

Mudra allergico metabolico

Se osserviamo il palmo vediamo che le linee formano dei percorsi intricati; riuscire a capirne il codice, significa scoprire che le mani sono una mappa dell’energia della nostra coscienza e della nostra salute.

Ogni area della mano si riflette in una particolare area del corpo o del cervello; ogni area rappresenta diverse emozioni e differenti comportamenti (v. riflessologia zonale e della mano). Piegando, incrociando, tirando e toccando con le dita altre dita o altre zone delle mani, possiamo effettivamente parlare al corpo e alla mente, e le mani diventano così una tastiera di input per il nostro computer “mente-corpo”,  ogni mudra rappresenta una tecnica per mandare chiari messaggi al sistema di energia del nostro sistema “mente-corpo“. Vengono usati a supporto diagnostico in omeosinergia  e in kinesiologia per la diagnosi energetica.

Quali sono gli effetti sul corpo

Mudra della carenzq energetica

Secondo la cultura orientale, nelle mani e nelle dita sono posti numerosi centri energetici, che possono attivarsi per regolarizzare le energie che attraversano il corpo con le mudra. In pratica, è come se le estremità superiori del corpo fossero predisposte per funzionare, all’occorrenza, come tante antenne riceventi e trasmittenti, sintonizzate con il cosmo, fonte inesauribile di vita e di energia, e come di protezione dagli effetti indesiderati di ansia e paura; ma, anche per infondere fiducia e salute. 


[1] I Veda sono un’antichissima raccolta di opere sacre di estrema importanza presso la religione induista, che consistono essenzialmente in canti rituali e recitazioni le quali hanno lo scopo di vitalizzare e spiritualizzare ogni fase della vita e dell’attività dell’uomo. Si ritiene che siano il Testo sacro più antico che sia pervenuto ai giorni nostri. Il termine “Veda” (dalla radice sanscrita vid, “sapere”, “conoscere”) significa letteralmente “conoscenza”, e sta qui ad indicare la suprema conoscenza di Dio, o Brahman. Fra tutti gli immensi testi dell’India, i Veda sono le uniche Scritture alle quali non viene attribuito alcun autore. Il Rig Veda riconduce gl’inni ad un’origine celeste e ci dice che essi sono stati tramandati da “tempi antichi” e rivestiti di un linguaggio nuovo. Divinamente rivelati di era in era ai Rishi (considerati dei veri e propri veggenti) i quattro Veda sono detti possedere nityatva, “validità senza tempo”.


Micoterapia: curarsi con i funghi medicinali

Pubblicato il 08/09/2019 da Rocco Carbone 2 commenti

Il padre  della moderna etno-micologia (R. Gordon Wasson), fa risalire al periodo Paleolitico l’uso di  funghi allucinogeni nei rituali di natura mistico-religiosa. Le prime testimonianze risalgono a 7000-90000 anni fa ritrovati  nel deserto del Sahara. La Micoterapia prende origine nella medicina tradizionale cinese (MTC) che impiega  i funghi medicinali da millenni con successo come  adiuvanti per la cura di malattie croniche gravi (quali neoplasie e autoimmunità) e come sistema di prevenzione. Le sostanze bioattive contenute nei funghi sono:  beta-glucani e triterpeni, oltre ad enzimi e minerali. La Micoterapia rientra tra le applicazioni della fitoterapia cinese, che utilizza i funghi medicinali per la prevenzione e il  trattamento di diverse malattie. La Micoterapia si orienta a curare la persona in modo olistico, la sua applicazione è orientata al trattamento della causa che ha provocato la malattia.

Cosa contengono i funghi medicinali

I funghi medicinali contengono un vasto numero di sostanze nutritive, le sostanze contenute nei funghi medicinali sono “bioattive”, cioè capaci di innescare un’azione su un organismo vivente o un tessuto biologico. Possiamo suddividerle in due categorie,  definite: metaboliti primari e metaboliti secondari.

Metaboliti primari, sono: polisaccaridi (principalmente beta-glucani),  terpenoidi, glioproteine e   enzimi

Metaboliti secondari, sono: steroli, lectine, triterpeni.

Inoltre, nei funghi sono contenute vitamene e minerali essenziali necessarie per le principali  funzioni dell’organismo.

Le vitamine del gruppo B, utili per il metabolismo cellulare e  indispensabili per la crescita e il ricambio cellulare. La vitamina A o retinolo, utile per al vista, partecipa allo sviluppo e maturazione embrionale. La vitamina E o tocoferolo, utile vitamina ad azione antiossidante e anti radicali liberi e antinvecchiamento.  La  vitamina D , utile per l’assorbimento e  la fissazione del calcio. La  vitamina K, utile per il processo della coagulazione del sangue. I I I Sali minerali:  Potassio (K), Sodio (Na), Calcio (Ca), Ferro (Fe), Germanio (Ge), Vanadio (V), Selenio (Se), Magnesio (Mg), Manganese (Mn), Zinco (Zn) e Rame (Cu) si possono trovare in gran parte dei funghi medicinali, ognuno nelle sue proporzioni peculiari.

Organotropismo del funghi medicinali in micoterapia

A cosa servono in funghi medicinali

I funghi attivano e rinforzano il  sistema immunitario. Le sostanze bioattive contenute al loro interno sono potenti immunostimolanti e svolgono una funzione di attivatori e di regolazione delle attività del sistema immunitario. Contengono complessi enzimatici in grado di favorire e stimolare la digestione.

Inoltre, ogni  fungo ha funzioni specifiche a seconda delle sostanze bioattive prodotte dal suo metabolismo. Generalmente le azioni comune dei funghi medicinali sono rivolte al metabolismo glucidico e lipidico, alla chelazione di metalli pesanti, al riequilibrio del sistema immunitario e a regolare il turnover cellulare.

L’attività di regolazione principale del sistema immunitario avviene ad opera dei linfociti T prodotti dal midollo osseo e che sviluppano la loro maturazione ed azione nella ghiandola timica (Timo) tramite il Linfociti helper.  I linfociti T helper si distinguono in due categorie: Th1 e Th2. Essi rispondono a  due diverse modalità di attivazione della risposta immunitaria e quindi di secrezione delle Citochine.

I linfociti Th1 attivano la risposta immunitaria cellulo-mediata, citotossica, relativa all’immunità mediata da fagociti, che rappresenta la primaria difesa contro funghi, virus, protozoi  e parassitarie endocellulari. I linfociti Th1 producono interleuchina IL-2, IL-12, IL-18 , TNF-alfa (dall’inglese Tumor necrosis factor) è una citochina coinvolta nell’infiammazione sistemica e  IFN-gamma (interferone  gamma IFN- che attiva la produzione di radicali liberi, NO soprattutto, da parte dei macrofagi e inibisce la risposta TH2).

I linfocita Th2 attivano la risposta immunitaria umorale indipendente dai fagociti, che produce anticorpi specifici per allergia e infestazioni da parassiti (elminti). I Linfociti Th2 producono le interleuchine IL-4, IL-5, IL-6, IL-9, IL-10 e IL-13. In particolare l’interleuchina IL-4 favorisce  la produzione degli anticorpi IgE, tipici della risposta allergica IgE mediata,  e degli anticorpi di tipo IgG, gammaglobuline o immunoglobuline efficaci contro le tossine batteriche.

Azione dei linfociti Th1 e Th2

Quali sono i funghi medicinali più utilizzati in micoterapia

Descrizione dei funghi medicinali utilizzati in micoterapia utilizzati a scopo preventivo e adiuvanti  per la cura di molte patologie. Il nome scientifico attribuito ai funghi segue i criteri di adottati in botanica dal naturalista svedese Linneo  ed è coniato dalla combinazione di due nomi:

il nome del genere cui appartiene la specie e da un epiteto, nome di specie che caratterizza e distingue quella specie dalle altre appartenenti al quel genere. Il primo termine (nome di genere) porta sempre l’iniziale maiuscola, mentre il secondo termine (nome di specie) viene scritto in minuscolo; entrambi i nomi, inoltre, vanno scritti in corsivo (ad esempio Amanita muscaria). Spesso, per meglio definire le caratteristiche di un esemplare appartenente ad una specie, si ricorre alla forma o alla varietà (ad esempio Amanita phalloides fo. alba).

Agaricus Blazei Murrill (ABM)

Nome scientifico: Agaricus Blazei Murrill.

Auricularia auricula-judae

Comunemente noto come fungo di mandorla o Champiñón del sol. È un fungo originario di una cittadina di montagna brasiliana di nome Piedade. Il suo colore varia dal bianco avorio al marrone chiaro; i cappelli spuntano dal suolo come bottoni rotondi e crescono da 3 a 30 cm di diametro.

Azione biologica: ricco di beta-glucani, i suoi componenti si sono dimostrati tra i più attivi rispetto a quello degli altri funghi e svolge un’importante azione di attivazione del sistema immunitario.

Auricularia  

Nome scientifico: Auricularia auricula-judae.

Auricularia auricula-judae.

Fungo noto col nome di orecchio di Ebreo, orecchio di giuda,  orecchio di legno , orecchio gelatina o da una serie di altri nomi comuni, è una specie di commestibile Auriculariale.

Fungo e un saprofita, di colore rosso bruno di consistenza gommosa e gelatinosa. Cresce su ceppi e rami morenti ed è priva di gambo. Cresce in relazione mutualistica con le piante su cui si sviluppa, ed è ritenuto un fungo che fa micorriza (associazione simbiotica tra un fungo e una pianta superiore).

Azione biologica: Ha interessanti proprietà medicinali ed è stato utilizzato per centinaia di anni come rimedio tradizionale popolare  per l’azione antitumorale degli estratti di Auricularia, anticoagulante e come  supporto della circolazione e delle funzioni dell’ intestino .

Coprinus  

Nome scientifico: Coprinus comatus.

Coprinus comatus.

Il Coprinus comatus , comunenmnte chiamto il cappuccio di inchiostro shaggy (arrufato), la parrucca dell’avvocato o la criniera shaggy , è un fungo molto comune cresce a gruppi in giardini, prati e boschi, lungo strade di ghiaia e zone desolate.

Il fungo dalla ha una forma ovale con gambo alto e slanciato. Inizialmente il suo colore è bianco e successivamente diventa più scuro; con la maturazione dal bordo si arrotola come una campana e con l’invecchiamento tende a liquefarsi. In MTC è particolarmente indicato per soggetti appartenenti alla loggia “Terra” (stomaco-milza-pancreas) e alla loggia “Metallo” (polmone-intestino crasso).

Azione biologica: Il Coprinus è utilizzato come supporto contro il cancro al seno, svolge un’azione Antiossidante.

Coprinus comatus

Cordyceps  

Nome scientifico: Cordyceps sinensis.

 (precedentemente noto come Cordyceps sinensis  o Ophiocordyceps sinensis), è noto in inghilterra come fungo bruco , i suoi nomi più importanti Yartsa Gunbu ( tibetano) ,Wylie ( , letteralmente “estate erba, verme invernale “) o dōng chóng xià cǎo ( cinese ) o Yarsha-gumba o Yarcha-gumba (in lingua nepalese ). È un fungo entomopatogeno  che cresce sugli insetti)

Cresce sulle montagne del Tibet, tra i 4.000 e 6.500 metri d’altezza. È presente nei terreni prativi dell’Himalaya e di altre elevate catene montuose della Cina, del Tibet e del Nepal. Il micelio è racchiuso nella larva mummificata di un lepidottero, da cui il fungo germina. In Cina è considerato tesoro medicinale nazionale, un tonico prezioso e virtualmente sacro. Aumenta energia e vitalità.

Azione biologica: la medicina popolare egli studi svolti a carico del  Cordyceps sinensis confermano ed evidenziano   effetti terapeutici curativi per le patologie renali e polmonari in particolare, quali bronchite cronica e asma. Inoltre sono annoverati effetti renoprotettivi, azione antivirale, antibatterica, antidepressiva e un’azione del metabolismo Energetico.

Coriolus versicolor

Nome scientifico: Coriolus versicolor.

Coriolus versicolor

Nome scientifico: Coriolus versicolor , viene anche chiamato Turkey Tail ovvero  “coda di tacchino”. Questo nome popolare deriva dalla caratteristica bandeggiatura che lo fa assomigliare alla coda di un tacchino aperta. Queste bande possono assumere colorazioni molto belle, ma la maggior parte variano dal marrone scuro a quello chiaro. In Giappone è conosciuto come Kawaratake, in Cina come Yun Zhi.

È uno dei funghi più comuni e facili da trovare su ceppi di legno  e tronchi morti di quasi tutti i tipi di alberi, con una distribuzione molto varia, una elevata proliferazione durante tutto l’anno e spesso resiste anche all’inverno pur non essendo perenne. È un fungo legnoso e non commestibile,

Azione biologica: il Coriolus promuove la crescita e lo sviluppo delle cellule ed è necessaria per la formazione dei globuli rossi. Immunostimolante, antibiotico e antivirale. L’azione antitumorale del PSK (Polisaccaride K), il principale componente della crestina, è il  betaglucano 1-3, il tipo di polisaccaride che si trova nei funghi medicinali. Quindi il Coriolus è indicato sia in presenza di infezioni virali che quando si tratta di cellule tumorali ormono-dipendenti. Studi in vitro hanno dimostrato la sua azione su varie linee tumorali di carcinoma gastrico, carcinoma polmonare, tumore epatico, leucemia e linfoma.

Hericium erinaceus

Nome scientifico: Hericium erinaceus.

Hericium erinaceus

L’ Hericium erinaceus  si ritrova in tutto l’emisfero nord in Europa, in Asia e nel nord America. A causa del suo aspetto gli sono stati attribuiti una seria di curiosi nomi tra cui Lion’s Mane (criniera di leone), Monkey’s Head (testa di scimmia), Monkey’s Mushroom (fungo di scimmia), Old Man’s beard (barba di vecchio) ed altri. È un fungo commestibile e di alto valore culinario, non si trova facilmente. Predilige gli alberi di latifoglie morti o morenti come la quercia, il noce e il faggio. Ha un diametro che varia dai 5 ai 20 centimetri. Ha filamenti simili a ghiaccioli che pendono da una base di consistenza gommosa. È un fungo tanto culinario quanto medicinale, che fa pensare al sapore dei frutti di mare. È usato in Cina e Giappone nella fitoterapia per le sue proprietà cicatrizzanti.  Nel Nord America veniva usato come cicatrizzante per i tagli e come emostatico per fermare il sanguinamento, faceva parte dei riemedi pronto soccorso.

Azione biologica: vengono attribuite ll’Hericium proprietà antitumorali, antiossidanti, antinfiammatorie e prebiotiche a livello gastro-enterico: È il fungo di eccellenza per patologie infiammatorie e infettive che coinvolgono la mucosa del sistema digerente. Agisce sul sistema nervoso e utile per lo stress, ansia, malinconia, deficit della memoria e riduzione della concentrazione. Utile anche nelle malattie neurologiche  quali Parkinson, Alzheimer e sclerosi multipla. In questo caso l’Hericium è risultato efficace  grazie ai due principi attivi contenuti nel

Maitake

Nome scientifico: Grifola frondosa.

Lentinula edodes

In giapponese, Maitake significa “fungo danzante” (da mai, “danza”, e take, “fungo”). Il motivo per cui si chiama così dipende dalla storia alla quale preferite credere. Secondo una leggenda, il nome è dovuto al fatto che le persone ballavano per la gioia quando trovavano questi funghi nel bosco.

Cresce ai piedi di querce, faggi e altri alberi dal legno duro morti o morenti. Originario del Giappone nordorientale, dell’Europa, dell’Asia e la fascia orientale del continente nordamericano. Cresce a grappoli e i suoi cappelli raggiungo in genere il diametro di 10-12 cm, sovrapponendosi e formano una specie di ammasso. È un tonico per rafforzare il sistema immunitario e aumentare l’energia.

Azione biologica: la Grifola frondosa agisce su due aree principali (l’area immunitaria e l’area metabolica). Stimola l’attività di particolari globuli bianchi, quali macrofagi, linfociti T e cellule NK (natural killer), potenziando la risposta immunitaria. Regolarizzazione la glicemia con l’inibizione dell’enzima alfa-glucosidasi deputato alla digestione di amidi e quindi all’assorbimento degli zuccheri. Questa azione viene potenziata con l’assunzione contemporanea di altri due funghi il Coprinus comatus e il Cordyceps sinensis. Svolge, altresì un’azione ipotensiva utile per il controllo dell’ipertensione e dei fattori di rischio cardiovascolari. Questo fungo è utile anche per il controllo del peso e  per il controllo dei trigliceridi e del colesterolo.

Pleurotus

Nome scientifico: Pleurotus ostreatus. 

Si tratta di una delle specie fungine più coltivate e conosciute nel mondo; in Italia è molto comune e viene denominata orecchione o fungo ostrica.

È un fungo saprofita-parassita, di colore variabile dal bruno-violaceo, bruno-rossiccio o grigio-biancastro. Cresce su vecchie ceppaie, su tronchi vivi di latifoglie (gelsi, pioppi, ecc.); fruttifica dall’autunno alla primavera successiva e anche in inverni miti.

Azione biologica: Il Pleurotus ostreatus contiene dei composti che avrebbero un effetto antinfiammatorio, antiaggregante piastrinico, antiossidante e stimolante del sistema immunitario. Inoltre produce lovastatina, una sostanza utilizzata come ipocolesterolemizzante.

Polyporus

Nome scientifico: Polyporus umbellatus.

 Polyporus umbellatus

Conosciuto anche con il nome Zhu ling  dove Zhu significa “maiale” e ling “fungo” e si riferisce all’aspetto del fungo simile agli escrementi del maial

Fungo saprofita che cresce in estate e in autunno sulle radici di faggi, aceri e querce. Il corpo fruttifero consiste di molte cappelle piuttosto piccole, rotondeggianti di colore marroncino chiaro, con la parte sotto bianca, tutte fuse insieme in un’unica struttura che può raggiungere i 30-50 cm. Viene utilizzato tutto del fungo, ha un sapore dolce e per le sue proprietà diuretiche è molto utilizzato in MTC. In Medicina Tradizionale Cinese il Polyporus umbellatus è indicato per le patologie conseguenti a umidità-ristagno ed è quindi estensivamente usato come diuretico naturale

Azione biologica:  Il Polyporus umbellatus è un fungo medicinale utile come diuretico e risparmiatore di potassio. Migliora la struttura ossea, dei capelli e delle unghie e  favorisce la crescita.  Utile nella stipsi e regola le funzioni del  sistema genito-urinario e della  prostata, utile nelle cistiti sia come preventivo che come antimicrobico nell’infezione. Immunostimolante naturale nell’influenza, nelle malattie sostenute da virus e batteri, influenze, bronchiti e tosse: Utile inoltre nello stress psico-emotivo.

Reishi

Nome scientifico: Ganoderma lucidum.

Ganoderma lucidum

Ha un lucido aspetto laccato; ha il cappello a forma di rene sul quale compaiono spore che lo fanno sembrare carta vetrata. È definito il re della fitoterapia cinese e lo considerano superiore al ginseng. Gli antichi cinesi lo chiamavano Ling zhi, che significa “pianta dello spirito”. È stato chiamato il “fungo dei mille anni”, “il fungo della potenza spirituale” e “il fungo dell’immortalità” perché si ritiene che favorisca la longevità. Reishi è il nome con il quale è conosciuto in occidente e deriva dal Giapponese.

Cresce nelle boscose e umide province costiere della Cina, e preferisce i ceppi marcescenti di castagno, quercia e altre latifoglie. Ha un lucido aspetto laccato; ha il cappello a forma di rene sul quale compaiono spore che lo fanno sembrare carta vetrata.

Azione biologica: Il Ganoderma o Reishi è stato sperimentato nel trattamento di numerose patologie dall’Istituto Cancer Research UK. Si è dimostrato utile per la sua azione adattogena e come  analgesico, antiallergico, preventivo dalla bronchite, anti infiammatorio, antibatterico, antivirale (aumento della produzione di interferone), antiossidante, antitumorale, ipotensivo, ipocolesterolemizzante, cardio tonico, antidepressivo e rilassante, mucolitico, migliora la funzionalità cortico-surrenalica, aumenta la produzione di interleuchina 1 e 2 prodotta da macrofagi.

Shiitake

Nome scientifico: Lentinula edodes.

Lentinula edodes

È un fungo di origine asiatica ed è attualmente, dopo lo champignon, il fungo culinario, commestibile più diffuso al mondo. Ha un ottimo sapore, ma oltre a questo è famoso per le sue proprietà medicinali. A volte viene chiamato “forest mushroom” ovvero fungo della foresta e/o “black forest mushroom” ossia fungo della foresta nera.

Cresce su alberi dal legno duro morti o morenti durante l’inverno e la primavera. Il cappello è inizialmente marrone scuro, ma col tempo si schiarisce. Dopo lo champignon, lo shiitake è il fungo culinario più diffuso al mondo. Ha un ottimo sapore, ma oltre a questo è famoso per le sue proprietà medicinali.

Azione  biologica: è un fungo ricco di carboidrati, proteine, fibre e lipidi, e ottima fonte di vitamina D (ergosterolo) che diventa calciferolo (vit. D2) in presenza di luce ultravioletta, vit.del gruppo B, ferro, manganese, potassio, calcio, magnesio, rame, fosforo e zinco.

L’azione principale è di potenziare del sistema immunitario. Regola le funzioni del sistema nervoso autonomo, dell’asse ipofisi-surrene, le funzioni del timo funzionante. Riduce il  colesterolo e favorisce la prevenzione dell’arteriosclerosi.  Promuove la formazione di anticorpi contro l’epatite B. Agisce sull’intestino favorendo l’eubiosi intestinale e la candidosi.  Aiuta infine a combattere l’affaticamento psico-fisico.

Che cos’è la naturopatia

Pubblicato il 26/08/2019 da Rocco Carbone Lascia un commento

Proprietà riservata – È vietata la riproduzione senza esplicita autorizzazione dell’autore – Legge 22 aprile 1941, n. 633

Tra le tante discipline olistiche e bio-naturali, la naturopatia rappresenta la disciplina che integra e avvicina i due pensieri (pensiero lineare, scientifico occidentale e pensiero circolare, energetico orientale), utilizza le conoscenze scientifiche e le conoscenze del mondo energetico della Medicina Tradizionale Cinese rivolti al benessere dell’uomo e alla sua armonia (Ar – monos, andare verso l’unità), in questa eccezione la naturopatia è ritenuta a pieno titolo una disciplina olistica che studia e si avvicina all’uomo nella sua unità integra e in uno al suo ambiente. Grazie allo studio delle alterazioni della natura umana il naturopata fornisce una visione Mente-Corpo-Anima al soggetto cercando di normalizzare il suo equilibrio spesso alterato da cause ambientali.

Su cosa si basa la naturopatia

Grafico anima-mente-corpo

La naturopatia basa le sue teorie e le sue tecniche applicate alla Legge del dualismo e alla Legge del principio olonomico . Un aspetto importante della naturopatia riguarda lo studio delle alterazioni della natura umana, in senso energetico ed unitario, permettendo di ottenere una visione di insieme, Mente – Corpo – Anima del soggetto, con la funzione di normalizzare un equilibrio spesso alterato da cause ambientali: inquinamento, stress (distress), intossicazioni alimentari, cattive abitudini di vita e disagio emozionale.

Cosa fa il naturopata

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce l’esistenza di effetti particolari che sono la somma di tante alterazioni non specificatamente definite ed individuate dal punto di vista medico: “Comulation effects of Subliminal Everithing (CESE)“, quindi, non classificate come patologie mediche o malattie, ma disturbi (disequilibri) della sfera energetica ed emozionale, che creano disequilibri o sovraccarichi riflessi su determinati organi. Lo studio e la comprensione di questi fenomeni, nonché la soluzione volta a ripristinare tali disequilibri è specifica competenza della naturopatia.

Circa le competenze del naturopata, L’OMS ha stabilito nella dichiarazione di Alma Ata del 1978:“Il Naturopata esercita la sua professione in modo autonomo o in equipe, al fine di valutare lo stato energetico del soggetto, secondo canoni che considerano l’aspetto costituzionale, il concetto di “Forza vitale”, il flusso della stessa nell’organismo, l’alimentazione, le abitudini e lo stile di vita”. (cfr. “Dossier Medicine Tradizionali del OMS”, Edizioni Red, Como, 1984).

L’attività del naturopata si svolge attraverso una consulenza non invasiva, opera al fine di valutare lo stato bioenergetico del soggetto, secondo canoni che considerano l’aspetto costituzionale, il grado di forza o energia vitale in correlazione con eventi ed influenze geopatiche, l’alimentazione, le abitudini e lo stile di vita; fornendo suggerimenti sull’uso di alimenti, prodotti naturali ed integratori di libera vendita; consiglia cure con prodotti di derivazione naturale di Fitoterapia, Gemmoterapia, Aromaterapia, Fiori di Bach, Oligoterapia, Litoterapia, Sali di Shussler, ecc… Utilizza metodiche non invasive di riflesso-stimolazioni: Moxa, Energetica cinese, Shiatsu, Kinesiologia applicata, Iridologia, Riflessologia plantare, Auricolo- stimolazione di Nogier, Cromoterapia ed apparecchiature elettroniche per rilevazioni energetiche: EAV, VEGA, BIOTEST.

La formazione del naturopata

In particolare la figura del naturopata è stata oggetto di regolamentazione e attenzione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha pubblicato nel 2010, con codice ISBN 978 92 4 15996 5 8, le linee guida della formazione in naturopatia: Benchmarks for training in naturopathy. Con l’avvento della legge 4/2013 che regolamenta le professioni non  organizzate in ordini e collegi professionali  e con l’emanazione successiva del profilo professionale del naturopata UNI 14901 vengono stabilite le competenze e il livello formativo di questa figura professionale.  

linee guida della formazione in naturopatia pubblicato dall’OMS nel 2010

L’esercizio della naturopatia

Il naturopata rappresenta una figura professionale del benessere emergente, figura esistente e regolamentata in altri paesi, (in Germania è riconosciuta come Heilpraktiker, sin dal 1928 con la costituzione dell’associazione Grossverband Deutscher Heilpraktiker), in Italia la Regione Toscana ha emanato la legge n. 2/2005, “Discipline del benessere e bio-naturali” e la Delibera del Consiglio Regionale Toscano n. 1/2009 che istituisce l’elenco degli operatori. Inoltre, la naturopatia, rientra tra le professioni previste dalla Legge 14 gennaio 2013 n.4, recante “Disposizioni in materia di nuove professioni”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale) n.22 del 26 gennaio, in vigore dal 10 febbraio c.a, . Questa legge regolamenta e disciplina tutte le professioni non organizzate in ordini e collegi professionali e, tra l’altro, legittima e riconosce diverse professionalità nell’ambito del benessere e della salute, già operanti in Italia in regime di vacatio legis. Si annoverano da 30.000 a 50.000 di questi professionisti operanti in Italia; tra queste figure professionali ci sono osteopati, kinesiologi, iridologi, riflessologi, floriterapeuti, naturopati e altri. Questi professionisti, costituiscono e costituiranno sempre di più i futuri consiglieri di rimedi naturali, integratori e di tecniche di riequilibrio energetico a disposizione degli italiani che liberamente decidono di accedere ed usufruire di questi servigi forniti da operatori certificati e riconosciuti a tutela delle legittime scelte degli utenti.

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le Bioterapie in medicina naturale

Pubblicato il 21/08/2019 da Rocco Carbone Lascia un commento

Per bioterapia s’intende una terapia che utilizza come materia prima terapeutica, prodotti di derivazione microbica biologica. Nasce in Francia ed è riportata nella Farmacopea francese del 1983 (X edizione), con la seguente definizione: “I Bioterapici sono rimedi ottenuti a partire da prodotti di origine microbica chimicamente non definiti, da secrezioni od escrezioni patologiche. Non sono mai ottenuti da tessuti animali o vegetali né da allergeni”.

Cosa sono le Bioterapie

Il concetto di bioterapie viene, successivamente, ripreso ed esteso a tutte le terapie che impiegano rimedi vibrazionali diluiti e dinamizzati dal Dott. Max Tétau, medico omeopata francese, ideatore, delle bioterapie innovative ampiamente utilizzate nella pratica clinica. Secondo il concetto di bioterapie, in questa categoria sono annoverate tutte le cure naturali che utilizzano i rimedi di origine naturale vegetale, animale e minerale che vengono preparati col metodo della diluizione e dinamizzazione, dando origine alle seguenti branche: isopatia o isoterapia, litoterapia dechelatrice, oligoterapia, organoterapia, omeopatia, omeosinergia, sali di Schûssler e gemmoterapia o meristemoterapia. Tutti i rimedi utilizzati in queste discipline sono classificati nella Farmacopea Ufficiale nel capitolo della monografia delle preparazioni omeopatiche.

I fautori dell’Isoterapia

Isoterapia

Il termine Isoterapia  deriva dal greco isos, identico, si basa sul principio dell’uguaglianza: “Aequalia aequalibus curentur” o legge d’identità. Fu Wilhelm Lux, nato in Slesia nel 1776, veterinario, professore di Scienze Veterinarie fin dal 1806 all’università di Leipzig, a coniare, tra il 1831 e il 1833, il termine isopatia. A partire dal 1820 conobbe gli scritti di Hahnemann ed applicò il nuovo metodo in medicina veterinaria, divenendo un diffusore appassionato dell’omeopatia veterinaria. Lux definisce l’Isoterapia un metodo terapeutico che segue il principio d’identità: Aequalia aequalibus curentur, secondo il quale una sostanza infettante, diluita e dinamizzata secondo la prassi omeopatica, è in grado di guarire la stessa malattia contagiosa che essa provoca. L’Isoterapia è menzionata nelle ultime edizioni dell’Organon di Hahnemann, utilizza rimedi omeopatici unitari derivati da sostanze che hanno provocato lo stato patologico; Wilhelm Lux osservò che applicando la tecnica di diluizione e dinamizzazione omeopatica ad un derivato organico infettivo (batterio, virus, escrezioni o secrezioni di materiale organico infetti), quest’ultimo acquista azione terapeutica sulla malattia risultata dal contagio. In realtà, i principi che stanno alla base dell’isopatia hanno radici molto più antiche della stessa omeopatia. Infatti, popoli primitivi s’immunizzavano contro l’effetto di veleni animali e vegetali, con inoculazioni ripetute di piccole quantità di veleni dagli apparati veleniferi dei serpenti; o dal succo delle piante velenose. In Estremo Oriente, i Cinesi praticavano la vaiolizzazione preventiva indossando i vestiti di malati in piena fase di suppurazione, oppure le pustole essiccate e conservate per un anno venivano in seguito inalate. Dopo una prima espansione, il nuovo metodo, per via dell’origine dei medicamenti, andò incontro a forti critiche, anche tra gli stessi assertori dell’omeopatia, tanto da portare l’isopatia in una fase di declino e abbandono per parecchi anni. Successivamente, grazie agli studi e interessamenti di padre Denys Collet, medico e religioso dell’Ordine Domenicano. Nel 1865, testimone di una guarigione omeopatica, cominciò ad occuparsi e ad approfondire l’isopatia e dopo decenni di pratica pubblicò il suo libro “Isopathie, Méthode Pasteur par Voie Interne”. Collet definì i tre principali metodi di guarigione: l’allopatia, l’omeopatia e l’isopatia, tutte utili e necessarie in terapia in funzione delle indicazioni cliniche e che ogni buon medico deve poter offrire al paziente. Inoltre, distinse l’Isopatia in tre livelli:

• Isopatia pura: usa prodotti di secrezione di un malato per guarire la stessa malattia.

• Isopatia organica: cura gli organi malati con derivati dinamizzati da organi sani.

• Isopatia sieroterapica o sieroterapia:  diluizione di siero iperimmune).

Definizione di nosode

Costantin Hering

Spesso si crea confusione tra Bioterapia e Isoterapia; l’elemento limite che distingue le due discipline è rappresentato dal concetto di nosode . Per primo a parlare di nosode fu Costantin Hering, intendendo per nosode un medicamento preparato in diluizioni omeopatiche estratto da escrezioni o secrezioni patologiche, di origine umana o animale. Invece, secondo Wilhelm Lux il nosode in Isoterapia è una sostanza infettante, diluita e dinamizzata secondo la prassi omeopatica, ricavata da escrezioni o secrezioni patologiche dello stesso malato, in grado di guarire la stessa malattia contagiosa che provoca. Quindi, il nosode isopatico si distingue per il suo carattere individuale, il cui uso è destinato unicamente alla persona che ne ha fornito il ceppo, e che verrà successivamente distrutto subito dopo l’uso. I nosodi isopatici vengono preparati estemporaneamente a partire da sostanze provenienti dal malato (sangue, urine, secrezioni patologiche…), la cui prima diluizione liquida deve essere sterilizzata, oppure fornite dal malato (vaccino, medicamento, allergene…). In conclusione, per isopatia oggi s’intende l’uso, quale rimedio, di preparazioni diluite e dinamizzate di agenti eziologici delle stesse malattie, secondo il principio non della similitudine dei sintomi, ma dell’uguaglianza dell’agente eziologico.

Fonti ufficiali dell’Isoterapia

L’organo ufficiale francese delle terapie mediche, “Journal Officiel” del 29 dicembre 1948, pubblicò un decreto di “Codificazione delle preparazioni omeopatiche officinali” che regolamentava l’uso e la preparazione degl’Isoterapici e le definizioni di isopatico e nosode, Il termine “isopatico”, in questo decreto viene così definito: “si definiscono isopatici quei nosodi il cui ceppo provenga dal malato stesso”. Il termine nosodo o nosode, sempre nello stesso decreto, viene definito nel modo seguente: “I nosodi sono preparazioni omeopatiche ottenute a partire da colture microbiche, da virus, da secrezioni o da escrezioni patologiche… I nosodi non vengono mai venduti al pubblico allo stato naturale, ma solo a partire dalla terza diluizione centesimale o dalla sesta diluizione decimale”. Nello stesso decreto vengono anche descritte le diluizioni e i criteri di purezza e sterilità dei materiali di prelievo: “I rimedi isopatici sono preparati in diluizione alla prima centesimale (1CH), e le diluizioni inseminate su sostrati batteriologici, non devono dare origine ad alcuna coltura”. Un altro riferimento, meno importante, ma più recente, è contemplato nella Farmacopea Francese XIII edizione del 1965, in cui i termini “nosodo” e “isopatico” furono sostituiti con quelli di “bioterapico” e “isoterapico” rispettivamente. Infine, recentemente, negli anni settanta, O.A. Julian propose di sostituire i termini di bioterapici ed isopatici con il nome di Micro-Immunoterapia Dinamizzata, terminologia più accettata e in parallelo con le nuove scoperte e applicazioni della moderna Immunologia. Applicazioni dell’Isopatia I campi di applicazioni di questa disciplina sono molteplici e comprendono quasi tutte le patologie ad eziologia infettiva, e i campi dell’immunologia, allergie e tossicologia. Il campo più utilizzato è certamente il settore infettivo, l’Isoterapia, ha dominato la scena della cura delle malattie infettive, per circa due secoli, fino all’avvento dell’antibiotico-terapia. Ad esempio, l’uso di pollini nell’asma allergico, dei veleni nella cura delle intossicazioni da avvelenamenti, oppure di preparazioni “omeopatizzate” di farmaci allopatici per combattere gli effetti tossici dei farmaci stessi.

I nosodi isoterapici utilizzati nella cura delle malattie infettive sono preparazioni costituite da estratti, adeguatamente preparati in forma sterile, diluita e dinamizzata secondo le metodologie omeopatiche, di escrezioni e secrezioni patologiche (vescicola della scabbia, pus uretrale, materiale di sifiloma iniziale), di coltivazioni di agenti patogeni (microbi, virus), di secrezioni del metabolismo umano o animale (succhi biliari, succhi pancreatici), oppure secrezioni di organi o tessuti alterati patologicamente (mucose del cavo orale e vaginali, tonsilliti, ulcere, osteomieliti, ecc.). Inoltre, concludiamo con l’autoemoterapia, che consiste nella somministrazione, di solito per via intramuscolare e dopo opportuno trattamento, dello stesso sangue del paziente.

Riferimenti bibliografici

Carbone G., Carbone R. Medicinali Omeopatici. Preparazione, somministrazione, meccanismo di azione normativa.  Dibuono edizioni srl, Villa d’Agri  (PZ), 2015.

Carbone R. Conoscere i prodotti Omeopatici. Preparazione, somministrazione, meccanismo di azione.  Aldenia Edizioni, Firenze 2019. ISBN: 9788894842395

Litoterapia Dechelatrice

Pubblicato il 04/02/2019 da Rocco Carbone

Si hanno tracce storiche della Litoterapia nel Papiro Ebers (ca. 1550 a.C.), che prende il nome dal tedesco George Ebers  che lo acquistò  nell’inverno 1873-1874 a Tebe. Vi sono testimonianze dell’uso della terapia con i minerali nell’America precolombiana degli Incas e  nella MTC (Medicina tradizionale cinese) e tibetana, erano usati molti  minerali di cui il solfato di alluminio e di potassio, l’ematite, la limonite o l’amianto. La litoterapia moderna nasce in Francia nel 1974 per opera di Claude Bergeret e Max Tétau che pubblicano il “Manuale di litoterapia dechelatrice”, impiega minerali e rocce diluite e dinamizzate col metodo omeopatico Nella Medicina tradizionale occidentale, la cura litoterapica più nota è quella con l’argilla. , la sua azione si svolge regolarizzando le reazioni metaboliche bloccate a livello enzimatico favorendo la catalisi.

Come funziona la Litoterapia

Alcuni metalli cationici, magnesio, ferro, calcio, manganese, cromo, zinco, sono deputati in molti processi enzimatici in qualità di catalizzatori. Data la loro natura cationica, rappresentata da una valenza elettro-positiva, possono essere chelati, in altre parole sequestrati, da alcune sostanze organiche, inorganiche o scarti metabolici per affinità elettrochimica.
Il meccanismo di azione della Litoterapia, si esplica con la dechelazione di cationi e minerali, rendendoli disponibili a livello cellulare e molecolare per espletare le funzioni biochimiche metaboliche. La litoterapia viene definita dechelatrice perché ha come obiettivo terapeutico la liberazione di alcuni metalli e metalloidi bloccati con un processo di chelazione nell’organismo.

I processi di chelazione di ioni metallici sono frequenti e dovuti a cause ambientali alimentari, costituzionali e farmacologiche.

Cosa sono le Costituzioni Litoterapiche

Dagli studi di Bergeret e Tétau sono riscontrabili alcuni tipi costituzionali, che rispondono al trattamento con Litoterapici. Non si tratta di vere e proprie costituzioni dovute a carenze di minerale corrispondente, bensì, rappresentano una tipologia sindromica che rispondono a trattamenti con famiglie di minerali corrispondenti. Quindi, in litoterapia distingueremo tre tipologie:

  • Tipo Granitico: Elemento il Silicio, Granite D8 (roccia costituita da Feldspato, Mica e Quarzo). Il biotipo “granitico” è brevilineo, tarchiato, resistente, con tendenza all’ obesità. In generale corrisponde alla costituzione carbonica in omeopatia. Tendenze morbose generali: le reazioni di questo biotipo sono lente e progressive. Il biotipo tende all’obesità, all’artrosi, alla sclerosi vascolare, all’ipertensione arteriosa, alle alterazioni del metabolismo con valori elevati di colesterolo ed acido urico.
  • Tipo Magnesiaco: Elemento il Magnesio, Diopside D8 (Silicato di magnesio e calcio). Il biotipo “magnesico” è longilineo. Ha un aspetto elegante. Il torace è esile, gli arti sono lunghi e sottili. Dotato di intelligenza viva, tende alla facile esauribilità. Corrisponde alla costituzione fosforica in omeopatia. Tendenze morbose generali: presenta ipersensibilità nervosa, ciclotimia, ipotensione arteriosa, freddolosità. È un soggetto predisposto alle infezioni ed alle allergie. Tende al dimagramento e alla demineralizzazione.
  • Tipo Mercuriale: Elemento il Mercurio, Cinabre D8 (Solfuro di mercurio). Il biotipo “mercuriale” presenta asimmetrie, dismetrie e lassità ligamentosa, responsabile di alterazioni della crescita (malocclusione, piedi piatti, scoliosi, cifosi). Corrisponde alla costituzione fluorica dell’ omeopatia. Tendenze morbose generali: presenta lassità dei ligamenti, facilità alle distorsioni, carie, varici.

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Preparazione dei Litoterapici

I rimedi litoterapici provengono da rocce e minerali diluiti e dinamizzati in soluzione acquosa, alla ottava decimale hahnemmaniana (8 DH), questa diluizione è stata prescelta in quanto rappresenta la diluizione limite, in cui viene conservata la struttura cristallina dell’unità originaria in unità di microcristalli dimostrata come più attiva, corrispondente in grandezza di un millimicron.

Come si presentano e come si assumono

Le forme farmaceutiche di dispensazione sono fiale per somministrazione sublinguale o granuli, vanno tenuti in bocca per almeno un minuto, prima di essere deglutiti. da somministrare una fiala ogni sera se si utilizza un solo prodotto o a sere alterne se i prodotti sono associati. I litoterapici vanno assunti per via perlinguale. In generale, la posologia media consigliata è di una ampolla, una volta al dì o a sere alterne, 3 volte alla settimana. Si possono  associare più litoterapici da somministrare a sere alterne. La somministrazione deve avvenire lontano dai pasti: mezzora prima o due ore dopo pasti.

Indicazioni e uso dei litoterapici

Adulaire (allumo-silicato di potassio): neoformazioni

Apatite (pirofosfato di calcio): artrosi, lombalgie, osteoporosi

Argent natif (argento): antinfettivo, antireumatico

Azurite (carbonato basico di rame): ipofunzione della corteccia surrenale, artrite infiammatoria

Barytine (solfato di bario): disturbi  circolatori, ipertensione arteriosa, sclerosi

Betafite (titanato di uranio): regolatore delle funzioni del pancreas, diabete

Blende (solfato di zinco): diabete, varici, insufficienza venosa

Bornite (solfato di ferro e rame): colibacillosi, antinfettivo

Calcaire de Versailles (carbonato di calcio): decalcificazioni, artrosi, osteoporosi

Chalcopyrite (rame con tracce d’oro): decalcificazioni, antinfiammatorio, artrosi

Cynabre (solfuro di mercurio): disturbi vascolari e insufficienza epatica

Conglomérat (roccia con silice): dermatiti ed eczema

Diopside (silicato di magnesio e calcio): rimineralizzante, per la crescita nell’infanzia

Dolomite (carbonato di calcio e magnesio): ipomagnesie

Erythrite (arseniato di cobalto): anemie, vasculopatie, disturbi del circolo venoso, emorroidi

Feldspath quadratique (allumo-silicato di calcio e sodio): artrosi

Fluorite (fluoruro di calcio): refolatore delle funzioni ormonali della tiroide e ipofisi, carie e decalcificazioni

Galène (solfuro di piombo): regolatore delle funzioni del pancreas, pre-diabetico

Garniérite (silicato idrato di nichel e magnesio): insufficienza respiratoria, asma, insufficienza  digestiva

Glauconie (allumo-silicato di ferro): disturbi neuro-vegetativi, insonnia, ansia, obesità Graphite (carbone): dermatiti ed eczemi

Grès rose (granelli di sabbia): costipazione, stipsi

Hematite (ossido ferrico): anemie, anemie ferro prive

Iodargyrite (ioduro d’argento): regolatore della corteccia surrenalica, obesità, reumatismi, obesità

Jaspe vert (quarzo): coleretico, colagogo, regolatore vie e vescicola biliari

Lazulite (fosfato basico di alluminio e magnesio): regolatore delle funzioni del fegato,  insufficienza epatica

Lepidolite (litio): forme nervose depressive  

Marbre saccharoïde (carbonato di calcio): gastralgie  e dispepsia

Obsidienne (lava con silice): azione di rinforzo  delle cartilagini, artrosi cervicale

Or natif (oro puro): antinfiammatorio, insufficienza cardiaca

Orpiment (solfuro di arsenico):  artrori, coxartrosi, anti-infiammatorio

Pyrite de fer (solfuro di ferro): infezioni da colibacilli

Pyrolusite (ossido di manganese): afte, stomatiti, reumatismi, sistema vascolare

Rhodonite (silicato di manganese): dusturbi del sistema neurovegetativo, insonnia

Salgemma (cloruro di sodio): ritenzione idrica, edema

Silica marina (sabbia di mare): rimineralizzante, asma e rinite allergica

Stibine (solfuro di antimonio): malattie respiratorie, bronchite

Tourmaline lithique (minerale di litio): depressione e stati depressivi

Trachyte (feldspato potassico): tosse spasmodica, tosse stizzosa

Ulexite (borato idratato di calcio e sodio): afte e stomatiti

Uraninite (ossido di uranio): vermifugo, ossiuri, diabete

Floriterapia e Fiori di Bach

Pubblicato il 02/10/2018 da Rocco Carbone Lascia un commento

La floriterapia è la cura e il riequilibrio, tramite essenze di fiori somministrate in gocce, di alcuni aspetti emozionali, degli stati d’animo negativi e di quelle emozioni che provocano squilibrio e disarmonia.

Indirettamente la floriterapia favorisce la cura di molti sintomi e disturbi del corpo, quando questi sono causati da un disagio dell’anima.

La floriterapia è una disciplina giovane, nata in Inghilterra negli anni trenta per opera di un medico di nome Edward Bach. Egli scoprì 38 essenze di fiori con proprietà terapeutiche e ne ricavò altrettante essenze conosciute in medicina alternativa con il nome di “Fiori di Bach”.

Alla base della sua teoria asserisce: la malattia è il risultato di un conflitto tra l’Anima e la Mente e non potrà mai essere estirpata se non con un lavoro di tipo spirituale e mentale. La guarigione è un atto di amore e di non violenza: una volta individuati gli squilibri che sono alla base della malattia Bach suggerisce di non combatterli direttamente ma di sviluppare le qualità opposte.

Che cos’è la Floriterapia

La floriterapia di Bach si colloca tra le forme di cura che lo stesso Edward Bach volle creare per dare la possibilità a chiunque di alleviare alcuni disturbi legati alla personalità e allo stato d’animo negativo umano, pubblicando un testo guida per coloro che soffrono (Heal thyself – Guarisci te stesso), affinché le persone potessero identificare la malattia e contribuire alla propria guarigione.

Spesso i disturbi della sfera emozionale possono essere causa o indicatori connessi alla malattia, stabilendo un confine molto delicato tra la mente e il corpo.

Bach aveva intuito i rapporti tra la psiche e l’insorgenza di una patologia, raffigurandoli in un conflitto energetico, concetto successivamente ripreso e confermato dalla psicoanalisi e spiegato con la Teoria della Psicosintesi.

Come agiscono i Fiori di Bach

Come nell’omeopatia, non è la materia, la quantità ponderale ad agire, ma qualcosa di più sottile e non misurabile con le strumentazioni di cui disponiamo, le essenze floreali esplicano la loro azione con una modalità vibrazionale, in virtù di un’informazione energetica peculiare di ogni fiore opportunamente trattato.

I Fiori di Bach agiscono a livello mentale, emozionale, fisico o spirituale, dove tutto è conoscenza pura, dove materia ed energia sono un’unica cosa. Ciò significa che lavorano su tutte le nostre ottave energetiche, siano esse fisiche che sottili.

I Fiori di Bach non agiscono attraverso principi biochimici molecolari. Tutti gli studiosi concordano che il loro meccanismo di azione dei Fiori di Bach è di tipo vibrazionale energetico secondo i principi della medicina olistica.

Come si classificano i fiori di bach

Le essenze floreali studiate da E. Bach Bach propone la suddivisione dei suoi Fiori in funzione della personalità, dell’ampiezza d’azione e dello stato transitorio della psiche, suddividendoli in tre categorie: guaritori, aiuti e assistenti.

i 12 guaritori

Definiti rimedi di tipo perché investono le caratteristiche tipologiche della personalità, fanno parte di quelle componenti caratteriali genotipiche.

AGRIMONY – Agrimonia (Agrimonia eupatoria)

CENTAURY – Centaurea (Centaurium umbellato)

CERATO – Piombaggine (Ceratostigma willmottiana)

CHICORY – Cicoria selvatica (Cichorium intybus)

CLEMATIS – Clematide (Clematis vitalba)

GENTIAN – Genziana (Gentiana amarella)

IMPATIENS – Impatiens (Impatiens glandulifera)

MIMULUS – Mimolo giallo (Mimulus guttatus)

ROCK ROSE – Eliantemo (Helianthemum nummularium)

SCLERANTHUS – Scleranto (Scleranthus annuus)

VERVAIN – Verbena (Verbena officinalis)

WATER VIOLET – Violetta d’acqua (Hottonia palustris)

I 7 aiuti

Definiti rimedi di aiuto si estrinsecano in relazione a uno stato transitorio alterato della psiche, in forme acute, soprattutto in casi di stress e surmenage fisico e intellettuale.

GORSE – Ginestra (Ulex europaeus)

HEATHER – Erica (Calluna vulgaris)

OAK – Quercia (Quercus robur)

OLIVE – Olivo (Olea europoea)

ROCK WATER – Acqua di roccia

VINE – Vite (Vitis vinifera)

WILD OAT – Avena selvatica (Bromus ramosus) 

I 19 assistenti

Definiti rimedi assistenti rappresentano i complementi caratteriali dei guaritori, si manifestano in particolari circostanze e costituiscono dei coadiutori per meglio identificare e definire uno stato d’animo.

ASPEN – Pioppo (Populus tremula)

BEECH – Faggio (Fagus sylvatica)

CHERRY PLUM – Visciola (Prunus cerasifera)

CHESTNUT BUD – Ippocastano Gemma (Aesculus hippocastanum)

CRAB APPLE – Melo selvatico (Malus pumila)

ELM – Olmo (Ulmus procera)

HOLLY – Agrifoglio (Ilex aquifolium)

HONEYSUCKLE – Caprifoglio (Lonicera caprifolium)

HORNBEAM – Carpine (Carpinus betulus)

LARCH – Larice (Larix decidua)

MUSTARD – Senape (Sinapis arvensis)

PINE – Pino (Pinus sylvestris)

RED CHESTBUT – Ippocastano rosso (Aesculus carnea)

STAR OF BETHLEHEM – Latte di gallina (Ornithogallum umbellatum)

SWEET CHESTNUT – Castagno dolce (Castanea sativa)

WALNUT – Noce (Juglans regia)

WHITE CHESTNUT – Ippocastano bianco (Aesculus hippocastanum)

WILD ROSE – Rosa canina (Rosa canina)

WILLOW – Salice giallo (Salix vitellina)

Quali sono e a cosa servono

Bach ha individuato gli stati comportamentali che emergono in particolari situazioni di stress, o quando vengono ad alterarsi i rapporti tra l’anima e la personalità, e li ha raggruppati in sette archetipi, a ognuno corrispondono determinati Fiori che curano gli stati emozionali disarmonici.

Questi si manifestano nella paura, incertezza, disinteresse per il presente, solitudine, eccessiva suggestionabilità, sconforto o disperazione e il desiderio di dirigere la vita degli altri.

Questi atteggiamenti sono la conseguenza di un Ego non equilibrato con l’Es e il Super Ego, determinando un Ego squilibrato, ipertrofico, barricato e centrato su se stesso, e quindi, poco sensibile ai bisogni dell’altro; oppure, al contrario, involuto, ristretto e incapace di esprimersi, di affermarsi e insensibile ai bisogni di se stesso e degli altri.

Questa struttura della personalità dell’Ego è un’espressione caratteristica, individuale e archetipa che viene acquisita con la nascita e accompagna il soggetto durante tutto il suo percorso terreno. È un’espressione archetipa poiché, queste manifestazioni, se sapute ascoltare e interpretare, diventano le guide interiori per lo sviluppo e la crescita spirituale individuale, nonché, gli ingredienti necessari per lo sviluppo delle qualità umane.

Per coloro che hanno paura

Appartengono a questo gruppo: Aspen, Cherry Plum, Mimulus, Red Chestnut, Rock Rose.

Aspen per paure indefinite, ansia. Sensazione profonda di paura senza forma, vaga e ossessiva, ingiustificata, tenuta nascosta; tipica di persone inquiete che non riescono a comprenderne il motivo.

Cherry Plum per paura di perdere il controllo, suicidio. Paura interiore, incapacità presunta di potersi controllare, paura di non riuscire a trattenersi dal fare cose contro la ragione, la morale; paura di impazzire.

Mimulus per paure di cose certe, timidezza, balbuzie. Paure del vivere quotidiano: morte, dolore, incidenti, tracollo economico, solitudine. Tipica la paura dell’aereo, o paura di parlare in pubblico. In genere la persona non manifesta queste fobie.

Red Chestnut per paura, apprensione per le persone care. Ansia di anticipazione per le sorti di coloro che si amano. È la paura dei genitori iperprotettivi e di tutti quelli che vivono in costante apprensione.

Rock Rose per panico, incubi, blocco, shock, paura. Si usa per soccorrere persone atterrite che trasmettono apertamente questa paura, da preoccupare chi sta vicino. Persona scampata a una disgrazia, o al risveglio da un incubo. Paura con panico. La personalità Rock Rose, si agita per niente, vede disgrazie e tragedie anche nelle cose insignificanti di ogni giorno. Se la persona è in uno stato di incoscienza si possono inumidire, con il rimedio le labbra.

Per coloro che soffrono d’incertezza

Appartengono a questo gruppo: Cerato, Hornbeam, Gentian, Gorse, Scleranthus, Wild Oat.

Cerato per indecisione, esitazione e dubbio. Indecisione per mancanza di fiducia in se stessi, non credono nelle proprie capacità; sono persone che hanno avuto genitori che non li hanno educati ad assumersi le responsabilità. Soggetti influenzabili, chiedono continuamente suggerimenti ad altri e condannano chi li ha mal consigliati.

Gentian per il pessimismo, malinconia e depressione. Incertezza e oscuramento mentale, miglioramenti alternati a scoraggiamenti per ogni minimo ostacolo; è il Fiore dei pessimisti, di quelli che vedono tutto nero. Pessimismo spesso legato a eventi dolorosi, la morte prematura di un congiunto, un insuccesso lavorativo, una disgrazia.

Gorse per la disperazione senza via d’uscita, perdita della speranza. Convinzione di essere incurabili, si curano per compiacere agli altri; è il Fiore per coloro che sono rassegnati e disperati in seguito a malattie caratterizzate da dolore continuo.

Hornbeam per la stanchezza mentale. Sensazione che il peso della vita sia insostenibile, di non riuscire in nulla perché si è deboli, classica sindrome del lunedì mattina: stanchezza fisica e mentale. Incertezza mattutina con demotivazione.

Scleranthus per indecisione, incertezza di scelta tra due possibilità. Indecisi tra due scelte, non chiedono consiglio e non mantengono nel tempo la propria decisione. Lunatici, un giorno sono simpatici, il giorno dopo sono irritanti e odiosi. Indecisione estrema.

Wild Oat per l’incertezza nelle scelte della possibilità della vita. Incertezza, insoddisfazione e continua ricerca di migliorarsi facendo qualcosa di importante; ricerca continua di vivere esperienze nuove. Insoddisfazione perché non si riesce a mettere in atto tutto ciò per cui si sente di valere potenzialmente, confusione mentale.

Per coloro che non hanno sufficiente interesse per il presente

Appartengono a questo gruppo: Chestnut Bud, Clematis, Honeysuckle, Mustard, Olive, White Chestnut, Wild Rose.

Chestnut Bud per la superficialità, incapacità di imparare dall’esperienza. Ripetono sempre gli stessi errori e sebbene avvisati, non imparano dall’esperienza. Ad esempio, si innamorano sempre della persona sbagliata.

Clematis sogetto che vive nel futuro, sognatore, distratto, fugge dalla realtà. Per i sognatori che non hanno interesse per questa vita, vivono nel futuro; fantasticano sulla realizzazione dei propri ideali con un senso di infelicità per il presente; la malattia non preoccupa, desiderano la morte perché irrazionalmente credono che l’aldilà possa essere più piacevole della vita attuale; desiderio di ricongiungersi a una persona cara morta.

Honeysuckle per soggetti che vivono nei ricordi, nostalgia del passato. Vivono nel passato e delle emozioni che hanno già vissuto; non hanno ambizioni da realizzare, tutto ciò che era possibile è già stato fatto e appartiene al passato.

Mustard per la depressione episodica e imprevedibile. Sensazione di malinconia e disperazione ricorrenti. Non riescono a sorridere o a gioire. Depressione improvvisa senza motivo.

Olive per l’esaurimento fisico e psichico. Sensazione profonda di essere già stati schiacciati dalla vita, esaurimento estremo. La vita è un peso. Si disinteressa perché esausto, sfinito, depresso.

White Chestnut per soggetti con Idee ossessive e ricorrenti. Quando il presente non interessa subentrano le torture mentali, idee fisse, ossessive, insensate, che distraggono fino a occupare del tutto la mente.

Wild Rose per la rassegnazione, indifferenza e apatia. Rinuncia a combattere, senso di sconfitta. Fiore dell’apatia, e dei momenti della vita in cui alla disperazione sopraggiunge la rassegnazione.

Per coloro che vivono la solitudine

Appartengono a questo gruppo: Heather, Impatiens, Water Violet.

Heather soggetto bisognoso di affetto, egocentrico e logorroico. Ricerca continua di compagnia, paura della solitudine. Desiderio di essere al centro dell’attenzione. Opposto di Water Violet, uno si avvicina troppo agli altri, l’altro se ne allontana.

Impatiens soggetto impaziente, frettoloso con ansia di anticipazione. Sono impazienti, non concepiscono la lentezza altrui, si irritano se qualcuno o qualcosa, anche la malattia, fa perdere loro del tempo: Finiscono per lavorare da soli alla loro velocità ed essere isolati.

Water Violet soggetto orgoglioso, con senso di superiorità, mostra intolleranza verso gli altri. Ricerca della solitudine, libertà dalle opinioni altrui, tranquillità, indipendenza. Fiore della nobiltà, questo tipo di persone celano un senso di superiorità, non vogliono mischiarsi con la massa e si chiudono nella loro aurea solitudine.

Per coloro che vivono di eccessiva sensibilità e influenze altrui

Appartengono a questo gruppo: Agrimony, Centaury, Holly, Walnut.

Agrimony soggetto sorridente e gioviale ma che maschera la realtà, si tortura mentalmente non volendo rivelare ciò che lo affligge. Vogliono vivere nell’armonia e nella giovialità, pur di essere sempre disponibili e allegri talvolta si sforzano o si aiutano con alcolici o droghe. Odiano le discussioni. Non parlano dei loro tormenti.

Centaury soggetto remissivo, sottomesso e influenzabile. Antepongono gli altri fino allo sfinimento, al servilismo; si caricano anche del lavoro altrui; dimenticano il loro obiettivo per assecondare chi gli sta vicino.

Holly riedio della gelosia, dell’aggressività e dell’invidia. Grande sofferenza per invidia, gelosia, sospetto, che finiscono per imprigionarli e bloccarli. Incapacità di perdonare.

Walnut è il fiorre dell’adattamento ai cambiamenti. Sono soggetti volubili dagli entusiasmi improvvisi che deviano dal proprio obiettivo; mancano di costanza e si lasciano influenzare dall’ambiente, dalla famiglia, dal lavoro, e non trovano il coraggio di cambiare. Fiore dei cambiamenti fisiologici e ambientali.

Per coloro che vivono lo sconforto o la disperazione

Appartengono a questo gruppo: Crab Apple, Elm, Larch, Oak, Pine, Star of Bethlehem, Sweet Chestnut, Willow.

Crab Apple è considertao lo spazzino del corpo e dell’anima. Sensazione di sentirsi sporchi nel corpo e nell’anima. Lotta per l’espulsione di un veleno, di tossine; per i maniaci della pulizia e della precisione, ossessionati dai dettagli e dalle infezioni.

Elm soggetto che pensa di non farcela perché pieno di impegni e del perfezionismo. Si impegnano in grandi imprese umanitarie e talvolta si scoraggiano perché perdono la fiducia di riuscire in azioni così grandi. È il Fiore dell’incapacità sporadica, vive pienamente le sue responsabilità, tanto da essere un punto di riferimento per gli altri.

Larch soggetto con mancanza di sicurezza, di fiducia in se stessi e di sentirsi inferiore. Sensazione costante di fallimento, incapacità, impossibilità di avere successo; Fiore adatto per chi crede di valere molto poco, vive nella perenne sfiducia di sé.

Oak soggetto del lavoro eccessivo, manifesta rigidità e tenacia. Sono guerrieri nella vita, non si scoraggiano ma si demoralizzano se una malattia li sottrae dalla lotta. Persone solidissime, molto forti e volenterose, con un senso del dovere e del sacrificio ben radicato.

Pine è il fiore del senso di colpa e delle autoaccuse. Persistente autocritica anche quando si sono raggiunti gli obiettivi; si addossano responsabilità non loro. Accusano sensi di colpa, non si sentono mai soddisfatti di sé.

Star of Bethlehem è il fiore dello shock, del trauma fisico e da distacco, eventi luttuosi. Infelicità legata a un evento traumatico che ci ha scossi e bloccati, profondamente; rifiuto di consolazione.

Sweet Chestnut è il fiore dell’angoscia e disperazione profonda, tende a somatizzare. Angoscia incontrollata, si avvicina l’annientamento, stato d’animo temporaneo con estrema disperazione; si manifesta in cambiamenti drastici.

Willow è il fiore del risentimento, dell’ amarezza e del rancore. Hanno perso il successo, disgustati dalla vita si allontanano anche dalle cose che facevano con piacere; scaricano sugli altri la propria incapacità.

Per coloro che influenzano la vita degli altri

Appartengono a questo gruppo: Beech, Chicory, Rock Water, Vervain, Vine.

Beech soggetto critico verso gli altri e con manifestazioni allergiche. Intolleranti e ipercritici, sono inflessibili e intransigenti con le debolezze altrui. Esprimono arroganza, irritazione e rifiuto.

Chicory rappresnta l’iperprotezione, la possessività e il bisogno di attenzione. Attenzione per i bisogni degli altri; persone gentili e prodighe, desiderano la vicinanza delle persone amate, ma vogliono controllarle. Sono talmente abili da farli sentire in colpa per non essere stati disponibili nei loro confronti.

Rock Water è il soggetto che segue alti ideali che non propone agli altri. Eccessivo autocontrollo, eccessivo senso del dovere che impedisce di divertirsi o rilassarsi; vogliono essere un esempio da seguire.

Vervain rappresenta l’entusiasmo eccessivo, estremamente preso per una causa. missionario. Lottano per convertire gli altri alle loro idee sulla vita; predicano anche da malati con coraggio e fermezza; cocciutaggine.

Vine soggetto autoritario, despota, prepotente, aggressivo e ambizioso. Sicuri al punto di dirigere e organizzare anche da malati; sensazione di essere indispensabili. Inflessibile, ambizioso e autoritario.

Come si usano e somministrano

L’assunzione dei fiori avviene principalmente per via orale  sublinguale e in gocce diluite. Fatta eccezione per il Rescue Remedy che può essere assunto direttamente dalla stock bottle, gli altri fiori vengono assunti in forma diluita.

È necessario che l’assunzione avvenga lontano dai pasti, senza sapori in bocca . Questo aspetto è importante perché alcuni sapori di caffè, nicotina, mentolo, ecc., possono interferire con gli elisir floreali annullando l’azione dell’effetto benefico. Infatti, le sostanze citate da un punto di vista della loro struttura chimica presentano doppi legami, e quindi, un potenziale elettropositivo che interferisce ed annulla l’energia dei fiori.

Anche la modalità di assunzione è determinante, poiché la semplice ingestione a livello dello stomaco, dove si sviluppa un pH molto acido, annullerebbe del tutto l’azione  dei fiori. Pertanto, è determinante l’assunzione per via sublinguale, in modo da escludere eventuali contatti con sostanze interferenti e in ambiente il più vicino possibile alla neutralità.

La posologia orale consigliata e di 4 gocce per 4 volte al dì, ( ore 8 – 12 – 16 – 20 ), le gocce o soluzione devono essere assorbite per via sublinguale.

Se si utilizza il metodo del bicchiere, i sorsi della soluzione si lasciano a contatto con la mucosa sublinguale per 20/30 secondi e poi deglutire.

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