Vi sono bevande e alimenti che non sono affatto acidi mentre altre, ad esempio gli agrumi, lo sono in modo notevole, si pensi che il succo di limone presenta un pH uguale a 2,0-2,6. Altri alimenti, pur non essendo acidi, creano con la loro digestione una notevole produzione di acido urico in quanto contengono molte purine, sostanza base per la formazione degli acidi nucleici.
Come si determina l’acidità di un alimento
L’acidità o alcalinità di un alimento determina la variazione dell’omeostasi corporea e si può determinare esaminando le ceneri residue dopo la sua digestione. Se i minerali alcalini (calcio, potassio, sodio e magnesio), predominano sui minerali acidi (cloro, azoto, zolfo e fosforo), quell’alimento sarà classificato come alcalino e viceversa.
L’organismo di una persona sana e non affaticata è normalmente in grado di trasformare gli acidi naturali di molti alimenti crudi (ad es. limoni, pompelmi, pomodori, acetosa, frutti aciduli) in carbonati alcalini, che sono basici ed utili all’economia dell’organismo. Quando, invece, la persona è stanca o stressata, l’energia nervosa necessaria per una completa digestione e assimilazione non è sufficiente, pertanto l’organismo non è in grado di operare le dovute trasformazioni e gli acidi degli alimenti entrano nella circolazione sanguigna.
Alimenti acidi da evitare
Bevande: quasi tutte le bevande gassate, acqua esclusa, tendono ad essere molto acide. I vari tipi di Cola, ad es., hanno un pH che si aggira intorno a 2,4, mentre limonate e aranciate vanno da 2,9 a 3,2.
Cereali: tutti i cereali, ad eccezione del miglio, lasciano delle ceneri acide. Frumento (pane, pasta, ecc.) ed avena sono i più acidi di tutti.
Latticini: i latticini di mucca sono generatori di molta acidità ed andrebbero sostituiti con quelli di capra o di pecora.
Carni: la digestione dei prodotti carnei crea una notevole quantità di acido urico. Il fegato di un animale carnivoro (ma non l’uomo) è in grado di trasformare l’acido urico causato dall’alimentazione in una sostanza più semplice, l’allantoina, che viene espulsa con l’urina.
Prodotti conservati: tra i prodotti conservati risultano molto acidi tutti i succhi di frutta ed i vari tipi di “latte” derivato dai cereali: latte di soia, avena, riso, ecc.
Dunque, la funzionalità degli emuntori è regolata dal meccanismo a retroazione dell’omeostasi corporea e si basa principalmente sulla conoscenza della funzionalità degli umori, ossia dei liquidi organici quali il sangue, la linfa, il liquido intra ed extracellulare. Il volume totale degli umori (liquidi organici) rappresenta all’incirca il 60-70% del nostro corpo: le cellule animali sono immerse in questi liquidi da cui traggono nutrimento e in cui riversano scarti e tossine. Anche in questo caso vale il discorso del flusso energetico; ossia, se i liquidi circolano liberamente abbiamo uno stato di salute, se invece sono rallentati, perché si è troppo sedentari, si utilizzano abiti troppo stretti, si vive insomma in uno stato di stress psicofisico, si avranno gli ingorghi ganglionari e conseguentemente le malattie. Al contrario dell’allopatia, che tenderà a sopprimerli, la naturopatia tenderà a stimolare il drenaggio tossinico tenendo presente che la crisi di eliminazione è salutare. Nell’umorismo (teoria degli umori, regolazione dei liquidi) entra un concetto fondamentale per la naturopatia, il drenaggio, vale a dire il tentativo di utilizzare il flusso liquido per escludere dall’organismo scarti metabolici e tossine. A questo scopo sono adibiti gli organi emuntori, quali la pelle, il fegato, i reni, l’ intestino, i polmoni.
Bibliografia di riferimento
- Carbone G., Carbone R. Di Tolla D. Reattività individuali agli alimenti e alle sostanze chimiche. Rivisitazione del concetto di intolleranze alimentari. Dibuono edizioni srl, Villa d’Agri (PZ), 2015.
- Carbone R. Intolleranze alimentari tra presente e futuro. Reattività individuali agli alimenti e alle sostanze chimiche. Aldenia Edizioni, Firenze 2018. ISBN: 9788894842364
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